Sono stato via quasi tutta la settimana scorsa e al rientro ho visto la novità della facciata di Municipio e Scuole. Devo ancora farci l'occhio, ma al momento devo dire che preferivo la versione precedente: più luminosa e unitaria. Forse in origine i due palazzi, che non sono contemporanei, avevano proprio questa immagine. Con la differenza di colorazione si evidenzia la diversa età del Palazzo Comunale, delle Scuole Elementari e, ora, anche del palazzo appena costruito: tre colori diversi, tre età, tre funzioni. Chissà se qualcuno fra di voi o fra i vostri conoscenti possiede vecchie foto o documenti relativi a piazza San Carlo e ai suoi palazzi.
Torniamo al PGT.
Vi avevo anticipato che avremmo parlato di piste ciclabili.
In tutto il PGT si parla spesso di piste ciclabili, piste ciclopedonali e "mobilità dolce" in genere, collegandosi agli obbiettivi del Piano di Territorio Regionale. Che prevede, appunto, di incentivare gli spostamenti in bici, soprattutto in quei territori che, per loro costituzione, sono favoriti nell'uso delle due ruote. L'incentivazione del trasporto in bici viene prevista, dalla Regione, cercando di creare piste ciclabili utili allo spostamento da un luogo all'altro del paese o della città, o fra paesi differenti. Oltre a prevedere, naturalmente, degli itinerari turistici o paesaggistici.
In particolare, il PGT di Candia certifica l'assenza attuale di piste ciclabili:
nelle "Norme Tecniche del Piano delle Regole" si dice "Gli ambiti destinati alla viabilità dolce sono relativi alle piste ciclopedonali previste dal PGT (allo stato attuale, nel Comune di Candia Lomellina non sono presenti piste ciclabili)."
Bisogna poi andare alla "Relazione del Piano dei Servizi" per acquisire altre informazioni sulle piste ciclabili:
In particolare, si prevede di agire con la realizzazione di interventi di protezione, tesi a creare un ambiente favorevole all’uso delle due ruote nell’intero ambito urbano, ed in prospettiva, anche lungo i principali collegamenti extraurbani di breve raggio. Tali interventi diffusi non escludono tuttavia la realizzazione di itinerari ciclabili particolarmente protetti lungo gli assi stradali più trafficati. La rete dei percorsi ciclopedonali riprende e completa i tracciati esistenti, adottando soluzioni differenti in base alla classificazione delle strade ed al regolamento viario.
Il Piano dei Servizi prevede la realizzazione di un sistema di piste ciclopedonali, il cui tracciato è indicato, oltre che nella “Carta dei Servizi”, anche nella “Carta della disciplina delle aree” e nella “Carta delle previsioni di piano”:
- Pista ciclabile di collegamento tra il capoluogo di Candia Lomellina e la frazione di Terrasa (asse nordsud).
- Pista ciclabile di collegamento tra il capoluogo di Candia Lomellina ed il piccolo centro abitato situato al confine con il Comune di Cozzo (asse est-ovest).
- Piste ciclabili di fruizione panoramica ed ambientale: 1) tracciato di via della Bellaria, con vista sulla “Garzaia della Rinalda” (Sito di Importanza Comunitaria); 2) tracciati con vista delle cascine di interesse storico; 3) tracciato panoramico lungo l’argine maestro del fiume Sesia.
Pista ciclabile da Candia a Terrasa
Pista ciclabile da Candia a "case Cozzo"
Pista ciclabile "Cascina Rinalda"
Come potete intuire, tutte e tre le piste (che rappresentano un percorso comunque unitario) partono dalla fine di via Cavour e si diramano nelle tre direzioni. Quella per Terrasa percorre tutta via Cavour, via Borgoratto e via Garibaldi e poi prosegue. E' utile, a questo punto, riportare quanto prescrivono le "Norme Tecniche" del Piano dei Servizi relativamente alle piste ciclabili:
"La “Carta dei servizi” individua apposite sedi viarie, a lato delle strade esistenti o di progetto o lungo tracciati propri, da destinare a piste ciclopedonali.
La larghezza minima delle piste ciclabili dovrà essere di 2,00 m e la progettazione esecutiva dovrà prevedere un’adeguata separazione e protezione dal traffico veicolare.
La realizzazione, gestione e manutenzione delle piste ciclopedonali esterne agli ambiti di trasformazione individuati dal Documento di Piano è a cura del Comune o degli enti pubblici proprietari o gestori delle strade. Quando le piste ciclopedonali di progetto ricadono all’interno degli ambiti di trasformazione, esse saranno realizzate in base alle disposizioni contenute nelle relative convenzioni."
In teoria, quindi, in via Cavour, Borgoratto e Garibaldi si dovrà recuperare una sede di due metri, adeguatamente separata e protetta dal traffico veicolare, per creare la pista ciclabile.
Per quanto riguarda la pista ciclabile verso Cozzo (che non raggiunge le "case Cozzo"), la parte da via Marella (è giusto?) fino alla circonvallazione e l'attraversamento di questa dovrebbe essere compresa nella convenzione relativa all'ambito di trasformazione di via Marella stessa.
Nella "Relazione" del Piano dei Servizi è indicato anche quanta parte del territorio è necessario espropriare per la realizzazione delle piste ciclabili. Prevedendo un percorso complessivo di circa 12 km e la larghezza delle piste stesse, il PGT prevede l'esproprio di circa 31.000 mq di territorio e un costo complessivo come riportato qui sotto:
Il documento precisa che i costi riportati sono assolutamente indicativi e sommari, ma credo che possano comunque fornire un'idea di massima.
In altra parte del documento sono previsti anche gli incassi derivanti dalle lottizzazioni indicate nel PGT, per cui i costi risulterebbero coperti dagli incassi.
Speriamo che ciò si realizzi, perchè le piste ciclabili sarebbero una interessante novità nel territorio di Candia e, se ben promosse, potrebbero attirare anche un po' di "ciclohobbisti".
A breve, due chiacchiere sui parcheggi.
Ottima cosa le piste ciclabili che potrebbero anche venire usufruite, come suggerito, per promozioni turistico-sportive. La mobilità ciclistica come elemento della mobilità urbana nel centro del paese con le vie costeggiate da abitazioni, vista la evidente impossibilità di realizzazione in base alle norme vigenti (largh. 2 m) potrebbe essere aiutata da sostegni per la sosta delle bici in prossimità degli esercizi commerciali. Interessanti sono invece i collegamenti indicati, magari con l'aggiunta di altri verso scorci paesaggistici per una funzione puramente turistica (altre cascine o lungo fiume). A tale proposito e dal momento che la popolazione candiese ha subito e si prevede subirà variazioni con l’aggiunta di nuclei esterni, suggerirei anche la realizzazione di una pianta topografica dei sentieri o percorsi campestri, altrimenti noti solo ai locali. Un corridoio ecologico e paesaggistico fondamentale del sistema del verde di area vasta.
RispondiEliminaIl PGT può essere l’occasione per dar forza a tutto ciò inserendo le sue previsioni all’interno del Piano dei Servizi.
Forse mi è sfuggito in un documento così complesso, ma non ho letto nulla
- su progetti e politiche volte al recupero e buon mantenimento del patrimonio idrico quale lo stato di tombinature, trascuratezze, inquinamento idrico e cementificazione;
- indicazione delle zone degradate (se esistono) da destinare al recupero ambientale per fini ricreativi e paesaggistici;
- indicazione degli interventi per la conservazione, il recupero e la valorizzazione delle emergenze naturali, a salvaguardia degli elementi ambientali tipici del paesaggio tradizionale (rogge o canali).
Concordo con te sul fatto che sia difficile rispettare le regole di larghezza e separatezza dal traffico veicolare delle piste ciclabili all'interno del paese. Secondo me, inoltre, qualsiasi abitante di Candia decida di spostarsi in bici da un luogo all'altro del paese seguirà il percorso che a lui risulterà più comodo o più abituale, senza seguire necessariamente le piste ciclabili. Certamente per andare da Candia a Cozzo farà (come probabilmente fa da sempre) via Borgoratto e via Mazzini, confidando anche nella relativa assenza di traffico.
EliminaForse sarebbe meglio sviluppare le piste ciclabili su percorsi paesaggistici e di relax, prevedendo aree di sosta (magari attrezzate) nei punti più attrattivi.
Per gli altri aspetti che indichi (mantenimento patrimonio idrico, zone degradate ed emergenze naturali) il PGT è ricco di indicazioni in merito. Per gli aspetti progettuali, invece, si limita a indicare le prescrizioni da adottare caso per caso. Mi è sembrato più impositivo che propositivo.