Ieri sera cè stata riunione del Consiglio. All'ordine del giorno alcuni aspetti contabili e di bilancio che, in parole povere, confermano che la crisi morde anche i piccoli paesi e le risorse disponibili diminuiscono, mentre certi costi aumentano.
Benchè le critiche siano sempre ammesse se lecite, bisogna comunque fare i conti con la situazione attuale e magari riuscire a proporre qualcosa che possa essere di qualche utilità.
Oltre a ciò, sono state comunicate le dimissioni dal consiglio di Giuseppe Abbiati e di Chiara Guzzon. Giuseppe è già stato sostituito con il primo dei non eletti; le dimissioni di Chiara, invece, non sono arrivate in tempo utile per poterle inserire in questo consiglio; si provvederà con la convocazione di un apposito consiglio fra una decina di giorni.
A fine della seduta il dottor Castelli ha illustrato le motivazioni attraverso le quali si è arrivati alla scelta del colore di facciata del Palazzo Comunale e delle Scuole.
Senza ripetervi le dotte argomentazioni del dottor Castelli, è comunque risultato che la scelta del colore è avvenuta attraverso un percorso di studio dell'architettura dell'epoca, teso anche a evidenziare gli aspetti caratteristici del Palazzo.
Argomentazioni che personalmente ritengo abbiano una validità culturale e teorica e che comunque riflettono l'intento di cercare di aderire quanto più possibile allo spirito originario di quell'epoca.
C'è stata una spiegazione, può essere più o meno soddisfacente, ma c'è stata.
Poteva essere fornita immediatamente, alla prima comparsa di critica? Forse sì, ma è stata scelta un'occasione istituzionale.
Poi restano i gusti personali: chi la preferirebbe bianca, chi in gradazioni di grigio più luminose, chi in un classico coloro lomellina (giallo-crema chiaro?). Ma qui, ognuno di noi avrebbe in tasca il colore perfetto. Per lui!
C'è comunque una speranza: il sole dovrebbe poco per volta provvedere a schiarire i colori. Speriamo in tanto sole!
Ma credo che non ne parlerò oltre.
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