Oggi vi invito a leggere quanto è scritto nel Documento di Piano, Fascicolo 11 - Norme paesaggio.
In particolare l'art. 33: Indirizzi nel settore agricolo.
E' vero che è specificatamente per gli agricoltori, ma il nostro è un paese agricolo e tutti, chi più e chi meno, chi direttamente e chi indirettamente, siamo legati all'agricoltura.
Tutto ciò che possa generare uno sviluppo in questo settore, torna a vantaggio di tutti.
L'articolo in questione è, a mio parere, così interessante, da meritare di essere riproposto tale quale.
- Il Piano dei Servizi intende suggerire azioni di salvaguardia, valorizzazione e riqualificazione del settore agricolo e del paesaggio rurale, dai punti di vista agronomico, ecosistemico e paesaggistico, conferendogli quei caratteri di “multifunzionalità” e di attiva partecipazione alla gestione del territorio agricolo, in collaborazione con le aziende agricole, le associazioni di categoria e gli enti provinciali e regionali.
- Le attività e le azioni suggerite a livello aziendale ed agronomico sono le seguenti:
- Avviare una stretta collaborazione tra l'Amministrazione Comunale e gli organi competenti a livello provinciale, favorendo e promuovendo i rapporti tra aziende agricole ed organi competenti ed avanzando: (qui, purtroppo, manca qualche parola, ma il senso si capisce lo stesso)
- partecipare con le aziende a misure agroambientali, anche in ragione degli sviluppi del Piano di Sviluppo Rurale
- creazione di un servizio di consulenza comunale che permetta la guida verso l'incentivazione delle rotazioni, l'abbandono della monosuccessione e le corrette scelte agronomiche
- adottare un programma agroambientale interno, con emissione di bandi di finanziamento e partecipazione delle aziende a misure di mitigazione dell' impatto, per superfici, interventi e azioni non contemplati dalle misure di azione degli altri strumenti normativi vigenti
- collaborare con le numerose aziende vivaistiche e di giardinaggio (dotate di idonei macchinari ed attrezzature) per eventuali lavori di manutenzione del territorio e per la promozione di iniziative (incontri, corsi, seminari) volte alla sensibilizzazione verso l'utilizzo di specie autoctone e/o locali nella realizzazione di giardini, aree verdi e alberature
- organizzare eventi ed iniziative a livello fruitivo e turistico (percorsi, visite guidate, programmi di educazione ambientale) con il diretto coinvolgimento delle aziende locali
- attività e azioni possibili a livello ecosistemico e paesaggistico
- avviare, in convenzione con le aziende agricole, un programma per la gestione naturalistica e faunistica di alcuni ambiti prativi seminaturali, riducendo il numero di sfalci annui dietro erogazione di un contributo a compensazione del mancato reddito.
Per il momento di crisi in cui ci troviamo, credo che non si debba fare molto conto su contributi o interventi economici da parte del comune. Però l'intenzione di una particolare attenzione al comparto agricolo, lo stimolo a "fare rete", il supporto per la ricerca di fondi o finanziamenti in ambito europeo, l'offerta di un servizio di consulenza e la ricerca di collaborazione con enti associativi o sovracomunali, sono tutte iniziative positive.
Per la parte relativa all'organizzazione di eventi e iniziative, anche di carattere turistico, probabilmente si potrebbe coinvolgere l'attività volontaria di gruppi e associazioni già presenti in paese e stimolare la fantasia di tutti per proposte e progetti.
In questo caso il supporto dell'Amministrazione Comunale potrebbe limitarsi alla concessione di spazi e permessi e alla pubblicizzazione degli eventi. Forse si tratterebbe, da parte del Comune, di rinunciare a potenziali incassi. Ma è anche vero che, senza eventi o iniziative, quegli incassi non ci sarebbero comunque.
Naturalmente, tutto ciò resta una semplice illusione senza la fattiva collaborazione di tutte le componenti interessate, in primis gli agricoltori.
A presto.
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