La discussione sul nuovo colore del Palazzo in piazza ha generato la presa di posizione dell'Amministrazione Comunale.
Certo, perchè se all'apertura di quella pagina FB è stato dichiarato che quello "era organo ufficiale dell'Amministrazione" (e così è stato chiamato il gruppo), la presa di posizione di un solo membro riflette, probabilmente, il pensiero di tutta l'Amministrazione.
Peccato! Perchè è stata (o forse sarà ancora) l'occasione di dar voce allo scontento del Paese.
domenica 30 settembre 2012
sabato 29 settembre 2012
Note sul PGT - 10
Probabilmente questo sarà l'ultimo intervento sul PGT. Non ho la presunzione di pensare di aver detto tutto quello che, probabilmente, si poteva dire su un documento così complesso, ma anche così interessante e importante per una pianificazione del futuro del paese.
Oggi vi invito a leggere quanto è scritto nel Documento di Piano, Fascicolo 11 - Norme paesaggio.
In particolare l'art. 33: Indirizzi nel settore agricolo.
E' vero che è specificatamente per gli agricoltori, ma il nostro è un paese agricolo e tutti, chi più e chi meno, chi direttamente e chi indirettamente, siamo legati all'agricoltura.
Tutto ciò che possa generare uno sviluppo in questo settore, torna a vantaggio di tutti.
L'articolo in questione è, a mio parere, così interessante, da meritare di essere riproposto tale quale.
Oggi vi invito a leggere quanto è scritto nel Documento di Piano, Fascicolo 11 - Norme paesaggio.
In particolare l'art. 33: Indirizzi nel settore agricolo.
E' vero che è specificatamente per gli agricoltori, ma il nostro è un paese agricolo e tutti, chi più e chi meno, chi direttamente e chi indirettamente, siamo legati all'agricoltura.
Tutto ciò che possa generare uno sviluppo in questo settore, torna a vantaggio di tutti.
L'articolo in questione è, a mio parere, così interessante, da meritare di essere riproposto tale quale.
venerdì 28 settembre 2012
Facciata del Palazzo Comunale
Ieri sera cè stata riunione del Consiglio. All'ordine del giorno alcuni aspetti contabili e di bilancio che, in parole povere, confermano che la crisi morde anche i piccoli paesi e le risorse disponibili diminuiscono, mentre certi costi aumentano.
Benchè le critiche siano sempre ammesse se lecite, bisogna comunque fare i conti con la situazione attuale e magari riuscire a proporre qualcosa che possa essere di qualche utilità.
Oltre a ciò, sono state comunicate le dimissioni dal consiglio di Giuseppe Abbiati e di Chiara Guzzon. Giuseppe è già stato sostituito con il primo dei non eletti; le dimissioni di Chiara, invece, non sono arrivate in tempo utile per poterle inserire in questo consiglio; si provvederà con la convocazione di un apposito consiglio fra una decina di giorni.
A fine della seduta il dottor Castelli ha illustrato le motivazioni attraverso le quali si è arrivati alla scelta del colore di facciata del Palazzo Comunale e delle Scuole.
Senza ripetervi le dotte argomentazioni del dottor Castelli, è comunque risultato che la scelta del colore è avvenuta attraverso un percorso di studio dell'architettura dell'epoca, teso anche a evidenziare gli aspetti caratteristici del Palazzo.
Argomentazioni che personalmente ritengo abbiano una validità culturale e teorica e che comunque riflettono l'intento di cercare di aderire quanto più possibile allo spirito originario di quell'epoca.
C'è stata una spiegazione, può essere più o meno soddisfacente, ma c'è stata.
Poteva essere fornita immediatamente, alla prima comparsa di critica? Forse sì, ma è stata scelta un'occasione istituzionale.
Poi restano i gusti personali: chi la preferirebbe bianca, chi in gradazioni di grigio più luminose, chi in un classico coloro lomellina (giallo-crema chiaro?). Ma qui, ognuno di noi avrebbe in tasca il colore perfetto. Per lui!
C'è comunque una speranza: il sole dovrebbe poco per volta provvedere a schiarire i colori. Speriamo in tanto sole!
Ma credo che non ne parlerò oltre.
Benchè le critiche siano sempre ammesse se lecite, bisogna comunque fare i conti con la situazione attuale e magari riuscire a proporre qualcosa che possa essere di qualche utilità.
Oltre a ciò, sono state comunicate le dimissioni dal consiglio di Giuseppe Abbiati e di Chiara Guzzon. Giuseppe è già stato sostituito con il primo dei non eletti; le dimissioni di Chiara, invece, non sono arrivate in tempo utile per poterle inserire in questo consiglio; si provvederà con la convocazione di un apposito consiglio fra una decina di giorni.
A fine della seduta il dottor Castelli ha illustrato le motivazioni attraverso le quali si è arrivati alla scelta del colore di facciata del Palazzo Comunale e delle Scuole.
Senza ripetervi le dotte argomentazioni del dottor Castelli, è comunque risultato che la scelta del colore è avvenuta attraverso un percorso di studio dell'architettura dell'epoca, teso anche a evidenziare gli aspetti caratteristici del Palazzo.
Argomentazioni che personalmente ritengo abbiano una validità culturale e teorica e che comunque riflettono l'intento di cercare di aderire quanto più possibile allo spirito originario di quell'epoca.
C'è stata una spiegazione, può essere più o meno soddisfacente, ma c'è stata.
Poteva essere fornita immediatamente, alla prima comparsa di critica? Forse sì, ma è stata scelta un'occasione istituzionale.
Poi restano i gusti personali: chi la preferirebbe bianca, chi in gradazioni di grigio più luminose, chi in un classico coloro lomellina (giallo-crema chiaro?). Ma qui, ognuno di noi avrebbe in tasca il colore perfetto. Per lui!
C'è comunque una speranza: il sole dovrebbe poco per volta provvedere a schiarire i colori. Speriamo in tanto sole!
Ma credo che non ne parlerò oltre.
giovedì 27 settembre 2012
Tinteggiatura
Tramite un nostro concittadino, ho recuperato una foto di Palazzo Comunale e Scuole.
Foto abbastanza grande, incorniciata e quindi con qualche difficoltà di scansione. Compare anche la caserma dei pompieri, nel posto dove ora ci sono i bagni pubblici. Ovviamente non c'è il Monumento ai Caduti, eretto in epoca posteriore.
Soprattutto interessante la didascalia della foto, che purtroppo non sono riuscito a riportare nella scansione.
La didascalia recita:
"Inaugurazione del Palazzo Comunale e delle Scuole". Anno: 1913.
In basso si intravvedono i bambini della Scuola schierati per la foto ricordo.
In primo piano la Torre dell'orologio, bella chiara e luminosa.
Poi, il Palazzo Comunale: non è evidente se il colore è uguale a quello della torre, però non si notano differenze di tinta fra la base in pietra e il resto della facciata; come a dire che la parte superiore non era più scura di quella inferiore. Inoltre, gli archi sopra le finestre non sono assolutamente più scuri del resto della facciata.
A mano a mano che la visione si sposta verso le Scuole, certamente per una maggior illuminazione, la facciata diventa sempre più chiara. Alla fine del Palazzo, nella parte verso l'angolo con via Roma, la facciata sembra decisamente bianca, o comunque molto chiara.
Anche i tre muretti (non so come si chiamano in termine architettonico) che riportano le scritte (Municipio, Scuola maschile e Scuola femminile), li definirei decisamente chiari. Bianchi?
E questa è soltanto l'analisi di una foto d'epoca, dell'epoca in cui c'è stata l'inaugurazione.
E allora la domanda è: poichè si dichiara: "Esistono delle regole anche per pitturare gli edifici quando si trovano in centro storico e queste vanno rispettate sopratutto dal comune.", e non ci sono ragioni per pensare che tali regole non siano state seguite, quali sono i documenti, le foto, le testimonianze, che sono state utilizzate per arrivare a quella tinteggiatura grigia?
Basta renderle pubbliche: probabilmente il colore adottato continuerà a non piacere, ma ce ne faremo una ragione.
Foto abbastanza grande, incorniciata e quindi con qualche difficoltà di scansione. Compare anche la caserma dei pompieri, nel posto dove ora ci sono i bagni pubblici. Ovviamente non c'è il Monumento ai Caduti, eretto in epoca posteriore.
Soprattutto interessante la didascalia della foto, che purtroppo non sono riuscito a riportare nella scansione.
La didascalia recita:
"Inaugurazione del Palazzo Comunale e delle Scuole". Anno: 1913.
In basso si intravvedono i bambini della Scuola schierati per la foto ricordo.
In primo piano la Torre dell'orologio, bella chiara e luminosa.
Poi, il Palazzo Comunale: non è evidente se il colore è uguale a quello della torre, però non si notano differenze di tinta fra la base in pietra e il resto della facciata; come a dire che la parte superiore non era più scura di quella inferiore. Inoltre, gli archi sopra le finestre non sono assolutamente più scuri del resto della facciata.
A mano a mano che la visione si sposta verso le Scuole, certamente per una maggior illuminazione, la facciata diventa sempre più chiara. Alla fine del Palazzo, nella parte verso l'angolo con via Roma, la facciata sembra decisamente bianca, o comunque molto chiara.
Anche i tre muretti (non so come si chiamano in termine architettonico) che riportano le scritte (Municipio, Scuola maschile e Scuola femminile), li definirei decisamente chiari. Bianchi?
E questa è soltanto l'analisi di una foto d'epoca, dell'epoca in cui c'è stata l'inaugurazione.
E allora la domanda è: poichè si dichiara: "Esistono delle regole anche per pitturare gli edifici quando si trovano in centro storico e queste vanno rispettate sopratutto dal comune.", e non ci sono ragioni per pensare che tali regole non siano state seguite, quali sono i documenti, le foto, le testimonianze, che sono state utilizzate per arrivare a quella tinteggiatura grigia?
Basta renderle pubbliche: probabilmente il colore adottato continuerà a non piacere, ma ce ne faremo una ragione.
mercoledì 26 settembre 2012
Note sul PGT - 9
Dopo l'intervallo sulla tinteggiatura del Palazzo Comunale, che ha parecchi interventi sulla pagina FB dell'Amministrazione Comunale, torno a segnalarvi alcuni aspetti del PGT di prossima approvazione.
Oggi parliamo di parcheggi.
Una piccola premessa. Uno dei tanti aspetti piacevoli del trasferimento da Milano a Candia è stato quello di dimenticarmi totalmente del "problema parcheggio". A Candia, semplicemente, non esiste questo problema: il più delle volte hai il tuo spazio a casa; se non ce l'hai "in" casa, ce l'hai appena fuori del portone; e se proprio neanche questa soluzione ti è permessa, probabilmente devi fare anche 200 metri per arrivare al posto dove lasciare la tua macchina. L'ultima volta che sono stato a Milano, da parenti, ho impiegato un'ora per arrivare e mezz'ora per parcheggiare. Quindi è abbastanza strano parlare di parcheggi a Candia Lomellina.
Leggendo il PGT, sembra che in effetti sia riconosciuto il fatto che il problema non esiste. Infatti a pagina 39 del Fascicolo "Relazione" del Piano dei Servizi viene scritto:
"La dotazione attuale di parcheggi è sufficiente a soddisfare i bisogni della popolazione derivante dalla completa attuazione del PGT nella città consolidata."
I bisogni sono soddisfatti. Ma poi si prosegue:
Oggi parliamo di parcheggi.
Una piccola premessa. Uno dei tanti aspetti piacevoli del trasferimento da Milano a Candia è stato quello di dimenticarmi totalmente del "problema parcheggio". A Candia, semplicemente, non esiste questo problema: il più delle volte hai il tuo spazio a casa; se non ce l'hai "in" casa, ce l'hai appena fuori del portone; e se proprio neanche questa soluzione ti è permessa, probabilmente devi fare anche 200 metri per arrivare al posto dove lasciare la tua macchina. L'ultima volta che sono stato a Milano, da parenti, ho impiegato un'ora per arrivare e mezz'ora per parcheggiare. Quindi è abbastanza strano parlare di parcheggi a Candia Lomellina.
Leggendo il PGT, sembra che in effetti sia riconosciuto il fatto che il problema non esiste. Infatti a pagina 39 del Fascicolo "Relazione" del Piano dei Servizi viene scritto:
"La dotazione attuale di parcheggi è sufficiente a soddisfare i bisogni della popolazione derivante dalla completa attuazione del PGT nella città consolidata."
I bisogni sono soddisfatti. Ma poi si prosegue:
martedì 25 settembre 2012
Colori e condivisione
Credo sappiate tutti che vengo da Milano e che lì sono nato e ho abitato fino al 2005.
So anche che i milanesi, qui, sono considerati come quelli che pretendono di sapere tutto. Non per niente ci chiamano "bauscia"!
Quindi leggete questo post con indulgenza. Racconto qualcosa di personale, senza la presunzione di voler insegnare nulla. E' solo un esempio: può essere preso a riferimento e adattato, o può essere scartato, come è nella libertà di tutti.
Allora. Per circa vent'anni ho abitato in un complesso di palazzi costruiti da differenti cooperative alla periferia di Milano. Se qualcuno conosce la zona, vicino al Cimitero Maggiore. Erano (e sono) una decina di palazzi di 8/10 piani, disposti più o meno ad anfiteatro intorno ad uno spazio verde centrale, grande più o meno tre volte il Parco S. Michele. I palazzi erano tutti dello stesso stile, salvo alcune minime differenze fra uno e l'altro, e tutti esternamente con la stessa tinteggiatura. In totale, ci abitavano circa 600 famiglie, per un totale di quasi 2000 persone. In pratica, un paese, con tutti i pregi e i difetti di un paese: solidarietà abbastanza diffusa, ma anche screzi e ripicche.
Proprio alla fine della mia permanenza lì, è arrivato il momento di rinfrescare la tinteggiatura dei palazzi, sia dentro che fuori.
I rappresentanti delle diverse cooperative si sono riuniti, hanno fatto i conti e scelto le imprese che avrebbero dovuto fare i lavori e poi c'è stato il grossissimo problema di scegliere i colori: "si rifà il colore originale!" "no! è troppo scuro/chiaro!" "cambiamo completamente colore!" "dobbiamo uniformarci ai colori dominanti di Milano!" "meglio i colori dominanti del quartiere!".
Alla fine, i colori che riscuotevano maggiori approvazione (fra gli amministratori!) erano tre. Non importa assolutamente che colori fossero: erano tre, e per giunta molto simili fra loro. Non erano neanche tre colori differenti, ma tre tonalità di una stessa tinta. Quale scegliere fra le tre?
E' stato dato incarico all'impresa di tinteggiare tre riquadri di circa un metro quadro ciascuno, ognuno con una delle tre tonalità, uno a fianco all'altro. Sotto ad ogni riquadro un bel foglio di carta, sul quale chi voleva apponeva la propria firma, indicando così la sua preferenza.
Alla fine, è stata scelta la tonalità che ha ricevuto i maggiori consensi.
In quanti hanno espresso il loro parere? Una scarsissima minoranza, forse 200 persone su quasi 2000.
Ma non ci sono state lamentele, almeno non pubbliche: chi non ha firmato aveva perso il diritto di lamentarsi; fra quelli che hanno firmato, ha prevalso la maggioranza e gli altri si sono adeguati. Nessuno ha potuto criticare gli amministratori delle cooperative: la decisione finale non era stata loro.
A nessuno è venuto in mente che la scelta era stata fatta su tre tonalità e non su colori differenti e che quindi la decisione più importante era stata effettivamente fatta dagli amministratori.
Ma la condivisione della scelta finale è stata preponderante sul gusto personale.
So anche che i milanesi, qui, sono considerati come quelli che pretendono di sapere tutto. Non per niente ci chiamano "bauscia"!
Quindi leggete questo post con indulgenza. Racconto qualcosa di personale, senza la presunzione di voler insegnare nulla. E' solo un esempio: può essere preso a riferimento e adattato, o può essere scartato, come è nella libertà di tutti.
Allora. Per circa vent'anni ho abitato in un complesso di palazzi costruiti da differenti cooperative alla periferia di Milano. Se qualcuno conosce la zona, vicino al Cimitero Maggiore. Erano (e sono) una decina di palazzi di 8/10 piani, disposti più o meno ad anfiteatro intorno ad uno spazio verde centrale, grande più o meno tre volte il Parco S. Michele. I palazzi erano tutti dello stesso stile, salvo alcune minime differenze fra uno e l'altro, e tutti esternamente con la stessa tinteggiatura. In totale, ci abitavano circa 600 famiglie, per un totale di quasi 2000 persone. In pratica, un paese, con tutti i pregi e i difetti di un paese: solidarietà abbastanza diffusa, ma anche screzi e ripicche.
Proprio alla fine della mia permanenza lì, è arrivato il momento di rinfrescare la tinteggiatura dei palazzi, sia dentro che fuori.
I rappresentanti delle diverse cooperative si sono riuniti, hanno fatto i conti e scelto le imprese che avrebbero dovuto fare i lavori e poi c'è stato il grossissimo problema di scegliere i colori: "si rifà il colore originale!" "no! è troppo scuro/chiaro!" "cambiamo completamente colore!" "dobbiamo uniformarci ai colori dominanti di Milano!" "meglio i colori dominanti del quartiere!".
Alla fine, i colori che riscuotevano maggiori approvazione (fra gli amministratori!) erano tre. Non importa assolutamente che colori fossero: erano tre, e per giunta molto simili fra loro. Non erano neanche tre colori differenti, ma tre tonalità di una stessa tinta. Quale scegliere fra le tre?
E' stato dato incarico all'impresa di tinteggiare tre riquadri di circa un metro quadro ciascuno, ognuno con una delle tre tonalità, uno a fianco all'altro. Sotto ad ogni riquadro un bel foglio di carta, sul quale chi voleva apponeva la propria firma, indicando così la sua preferenza.
Alla fine, è stata scelta la tonalità che ha ricevuto i maggiori consensi.
In quanti hanno espresso il loro parere? Una scarsissima minoranza, forse 200 persone su quasi 2000.
Ma non ci sono state lamentele, almeno non pubbliche: chi non ha firmato aveva perso il diritto di lamentarsi; fra quelli che hanno firmato, ha prevalso la maggioranza e gli altri si sono adeguati. Nessuno ha potuto criticare gli amministratori delle cooperative: la decisione finale non era stata loro.
A nessuno è venuto in mente che la scelta era stata fatta su tre tonalità e non su colori differenti e che quindi la decisione più importante era stata effettivamente fatta dagli amministratori.
Ma la condivisione della scelta finale è stata preponderante sul gusto personale.
Pensieri e colori
Il rifacimento della facciata del Palazzo Comunale (e delle Scuole) ha creato un po' di commenti sulla pagina FB dell'Amministrazione. Altri commenti, più o meno dello stesso tenore, si sentono dalle persone che si incontrano in paese.
E' stata recuperata una foto degli anni '60:
sembra che il colore della parte intonacata sia più chiaro dello zoccolo in pietra. Guardando i particolari, ad esempio i fregi sopra le finestre del Municipio, si nota che quei fregi sono ancora più chiari; a maggior ragione se si confronta il colore della parte sottostante alla falda del tetto. D'altra parte, la luminosità della piazza è data proprio dalla luminosità del palazzo.
Si può anche riportare quanto prescritto dal PGT (Piano delle Regole - Fascicolo "Norme tecniche"):
"Le tinteggiature dovranno essere a base di calce, con tinte ottenute da terre naturali, nelle gamme dei gialli, dei rossi, dei bruni e dei verdi. Il colore dovrà essere confrontato con quello delle facciate della strada nel quale è inserito l'edificio in oggetto."
Fra i colori permessi non esiste la gamma dei grigi. E' comunque vero che il Palazzo Comunale è qualcosa di diverso dalle normali case di abitazione e quindi bisognerebbe rifarsi a come in origine è nato quel palazzo, senza seguire letteralmente le norme del PGT.
Ora bisognerà vedere se anche la torre verrà tinteggiata nello stesso modo.
Non ho ancora avuto occasione di vedere il retro del Palazzo, quello più a contatto con il nuovo edificio comunale: presumibilmente manterrà lo stesso colore grigio, ancora più evidente contro il color salmone pallido dell'ex-consorzio.
Se poi i documenti storici dovessero dimostrare che il grigio era il colore originario, ce ne faremo una ragione. Ma probabilmente resterà anche il gusto personale, in maggioranza contrario a quel colore. Nel prossimo post, un aneddoto personale relativo proprio a problemi di tinteggiatura. Non applicabile forse nello stesso modo in questo caso, ma in parte utilizzabile.
E' stata recuperata una foto degli anni '60:
sembra che il colore della parte intonacata sia più chiaro dello zoccolo in pietra. Guardando i particolari, ad esempio i fregi sopra le finestre del Municipio, si nota che quei fregi sono ancora più chiari; a maggior ragione se si confronta il colore della parte sottostante alla falda del tetto. D'altra parte, la luminosità della piazza è data proprio dalla luminosità del palazzo.
Si può anche riportare quanto prescritto dal PGT (Piano delle Regole - Fascicolo "Norme tecniche"):
"Le tinteggiature dovranno essere a base di calce, con tinte ottenute da terre naturali, nelle gamme dei gialli, dei rossi, dei bruni e dei verdi. Il colore dovrà essere confrontato con quello delle facciate della strada nel quale è inserito l'edificio in oggetto."
Fra i colori permessi non esiste la gamma dei grigi. E' comunque vero che il Palazzo Comunale è qualcosa di diverso dalle normali case di abitazione e quindi bisognerebbe rifarsi a come in origine è nato quel palazzo, senza seguire letteralmente le norme del PGT.
Ora bisognerà vedere se anche la torre verrà tinteggiata nello stesso modo.
Non ho ancora avuto occasione di vedere il retro del Palazzo, quello più a contatto con il nuovo edificio comunale: presumibilmente manterrà lo stesso colore grigio, ancora più evidente contro il color salmone pallido dell'ex-consorzio.
Se poi i documenti storici dovessero dimostrare che il grigio era il colore originario, ce ne faremo una ragione. Ma probabilmente resterà anche il gusto personale, in maggioranza contrario a quel colore. Nel prossimo post, un aneddoto personale relativo proprio a problemi di tinteggiatura. Non applicabile forse nello stesso modo in questo caso, ma in parte utilizzabile.
lunedì 24 settembre 2012
Scuse
Sono stato troppo precipitoso: anche il Palazzo Comunale è stato pitturato con la stessa tinta utilizzata per il palazzo delle Scuole. Quindi c'è una uniformità di facciata.
Mi scuso se ho immaginato due colorazioni differenti.
Forse ho sbagliato perchè speravo che almeno una parte sarebbe rimasta più luminosa e un po' meno tetra?
Grazie della comprensione.
Mi scuso se ho immaginato due colorazioni differenti.
Forse ho sbagliato perchè speravo che almeno una parte sarebbe rimasta più luminosa e un po' meno tetra?
Grazie della comprensione.
domenica 23 settembre 2012
Note sul PGT - 8
Tornato e pronto a fornirvi le ultime informazioni sul PGT!
Sono stato via quasi tutta la settimana scorsa e al rientro ho visto la novità della facciata di Municipio e Scuole. Devo ancora farci l'occhio, ma al momento devo dire che preferivo la versione precedente: più luminosa e unitaria. Forse in origine i due palazzi, che non sono contemporanei, avevano proprio questa immagine. Con la differenza di colorazione si evidenzia la diversa età del Palazzo Comunale, delle Scuole Elementari e, ora, anche del palazzo appena costruito: tre colori diversi, tre età, tre funzioni. Chissà se qualcuno fra di voi o fra i vostri conoscenti possiede vecchie foto o documenti relativi a piazza San Carlo e ai suoi palazzi.
Torniamo al PGT.
Sono stato via quasi tutta la settimana scorsa e al rientro ho visto la novità della facciata di Municipio e Scuole. Devo ancora farci l'occhio, ma al momento devo dire che preferivo la versione precedente: più luminosa e unitaria. Forse in origine i due palazzi, che non sono contemporanei, avevano proprio questa immagine. Con la differenza di colorazione si evidenzia la diversa età del Palazzo Comunale, delle Scuole Elementari e, ora, anche del palazzo appena costruito: tre colori diversi, tre età, tre funzioni. Chissà se qualcuno fra di voi o fra i vostri conoscenti possiede vecchie foto o documenti relativi a piazza San Carlo e ai suoi palazzi.
Torniamo al PGT.
lunedì 17 settembre 2012
PGT: domande e risposte
Sembra quasi che voglia prendervi in giro. Ma non è così!
Per ben due volte ho detto che ci saremmo risentiti dopo una settimana, e invece...
Ma, finalmente e dopo un piccolo sollecito, ho avuto risposta alla domanda che avevo lasciato sulla pagina FB dell'Amministrazione Comunale. Sono sicuro che anche voi avevate letto la domanda e oggi avete letto la risposta.
Che è una non-risposta.
E non potevo aspettare una settimana per un piccolo commento.
Per ben due volte ho detto che ci saremmo risentiti dopo una settimana, e invece...
Ma, finalmente e dopo un piccolo sollecito, ho avuto risposta alla domanda che avevo lasciato sulla pagina FB dell'Amministrazione Comunale. Sono sicuro che anche voi avevate letto la domanda e oggi avete letto la risposta.
Che è una non-risposta.
E non potevo aspettare una settimana per un piccolo commento.
domenica 16 settembre 2012
Note sul PGT - 7
Lo so. Vi avevo dato appuntamento alla prossima settimana, ma qualcosa posso dirla ancora adesso.
Continuiamo con il Piano dei Servizi, ma passiamo al Fascicolo delle Norme di attuazione.
Come sempre, la definizione la lasciamo al Fascicolo stesso:
"Il Piano dei Servizi definisce pertanto:
Continuiamo con il Piano dei Servizi, ma passiamo al Fascicolo delle Norme di attuazione.
Come sempre, la definizione la lasciamo al Fascicolo stesso:
"Il Piano dei Servizi definisce pertanto:
- le aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale;
- le aree per l’edilizia residenziale sociale;
- la dotazione a verde;
- i corridoi ecologici;
- il sistema del verde di connessione tra territorio rurale e territorio edificato, nonché tra opere viabilistiche ed aree urbanizzate;
- le necessità di sviluppo e integrazione dei servizi esistenti, i loro costi e le modalità di attuazione, con riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati dal Documento di Piano;
- la dotazione di servizi che deve essere assicurata negli ambiti di trasformazione;
- la tutela del paesaggio;
- le prescrizioni per la tutela paesaggistica al fine di evitare processi di degrado.
- La classificazione delle aree per infrastrutture ed attrezzature pubbliche e di uso o interesse pubblico, in coerenza con le individuazioni contenute nel Documento di Piano, e le disposizioni per la loro riqualificazione e valorizzazione.
- La determinazione delle dotazioni minime di aree per attrezzature pubbliche e di uso pubblico.
- Le disposizioni ed i criteri per la programmazione economica."
Note sul PGT - 6
Vi avevo anticipato che avremmo parlato del Piano dei Servizi.
Credo importante incominciare a trasferirvi le definizioni che vengono date di questo Piano.
"Il Piano dei Servizi è stato definito dal Documento di Piano come lo strumento che deve collegare strategicamente lo sviluppo del territorio, il benessere dei cittadini ed il sistema dei servizi pubblici e privati.
La stretta correlazione tra le indicazioni del Piano dei Servizi e la gestione economica della città non consentono più di inserire nel Piano di Governo del Territorio previsioni irrealizzabili, ma spingono a ricercare per ogni previsione un alto grado di realizzabilità, individuando la giusta fonte di finanziamento e il soggetto cui viene affidata la realizzazione.
Il Piano dei Servizi deve comprendere la qualità del sistema stradale, la qualità dei servizi di cui dispone la popolazione, di quali servizi nuovi abbia bisogno, di quali siano le sue relazioni con i centri vicini di maggiore
dimensione (per Candia Lomellina vale Pavia, per esempio), di quale sia il modo migliore per agganciarsi ai bacini di servizio di maggior dimensione e qualità.
Esso deve definire l’eventuale ruolo dei privati per la costruzione e la realizzazione dei servizi mancanti e deve trovare, con il metodo degli “asservimenti” e delle “convenzioni d’uso”, i modi che consentano a tutti di utilizzare servizi non pubblici ma di interesse pubblico."
Una prima domanda potrebbe essere: ma davvero il "centro vicino di maggiore dimensione" è soltanto Pavia? Non potrebbe essere interessante scoprire "il modo migliore per agganciarsi ai bacini di servizio" di Mortara e Vigevano, che certamente sono centri di maggior dimensione e più vicini di Pavia?
Andiamo avanti.
Credo importante incominciare a trasferirvi le definizioni che vengono date di questo Piano.
"Il Piano dei Servizi è stato definito dal Documento di Piano come lo strumento che deve collegare strategicamente lo sviluppo del territorio, il benessere dei cittadini ed il sistema dei servizi pubblici e privati.
La stretta correlazione tra le indicazioni del Piano dei Servizi e la gestione economica della città non consentono più di inserire nel Piano di Governo del Territorio previsioni irrealizzabili, ma spingono a ricercare per ogni previsione un alto grado di realizzabilità, individuando la giusta fonte di finanziamento e il soggetto cui viene affidata la realizzazione.
Il Piano dei Servizi deve comprendere la qualità del sistema stradale, la qualità dei servizi di cui dispone la popolazione, di quali servizi nuovi abbia bisogno, di quali siano le sue relazioni con i centri vicini di maggiore
dimensione (per Candia Lomellina vale Pavia, per esempio), di quale sia il modo migliore per agganciarsi ai bacini di servizio di maggior dimensione e qualità.
Esso deve definire l’eventuale ruolo dei privati per la costruzione e la realizzazione dei servizi mancanti e deve trovare, con il metodo degli “asservimenti” e delle “convenzioni d’uso”, i modi che consentano a tutti di utilizzare servizi non pubblici ma di interesse pubblico."
Una prima domanda potrebbe essere: ma davvero il "centro vicino di maggiore dimensione" è soltanto Pavia? Non potrebbe essere interessante scoprire "il modo migliore per agganciarsi ai bacini di servizio" di Mortara e Vigevano, che certamente sono centri di maggior dimensione e più vicini di Pavia?
Andiamo avanti.
martedì 11 settembre 2012
Note sul PGT - 5
Qualcuno mi ha detto che il post precedente è noioso e pesante. Sono d'accordo.
D'altra parte, non volevo farne un riassunto, perchè avrei rischiato di evidenziare solo alcuni aspetti e tralasciarne altri, oppure di farmi condizionare dai miei personalissimi gusti o giudizi.
Avevo detto anche che poi avrei parlato anche degli altri "ambiti residenziali", cioè quelli al di fuori del centro storico.
In queste zone non sono indicate regole da rispettare, almeno non così particolareggiate come per il centro storico. Vale, ovviamente, il principio che eventuali nuove costruzioni o il rifacimento delle esistenti non devono stravolgere l'immagine già esistente o l'impianto complessivo del paese. Credo che tutti siano d'accordo sul fatto che un eventuale cubo di cemento, alto 6 piani, sarebbe un vero pugno nell'occhio.
Nel Piano delle Regole si parla anche di verde privato e orti privati.
D'altra parte, non volevo farne un riassunto, perchè avrei rischiato di evidenziare solo alcuni aspetti e tralasciarne altri, oppure di farmi condizionare dai miei personalissimi gusti o giudizi.
Avevo detto anche che poi avrei parlato anche degli altri "ambiti residenziali", cioè quelli al di fuori del centro storico.
In queste zone non sono indicate regole da rispettare, almeno non così particolareggiate come per il centro storico. Vale, ovviamente, il principio che eventuali nuove costruzioni o il rifacimento delle esistenti non devono stravolgere l'immagine già esistente o l'impianto complessivo del paese. Credo che tutti siano d'accordo sul fatto che un eventuale cubo di cemento, alto 6 piani, sarebbe un vero pugno nell'occhio.
Nel Piano delle Regole si parla anche di verde privato e orti privati.
lunedì 10 settembre 2012
Note sul PGT - 4
Oggi parliamo di un altro importante documento del PGT: il Piano delle Regole.
Come dice la parola, questo Piano definisce le regole che devono essere seguite nella “gestione” della città: cioè, tutte le volte che, con motivazioni diverse, si vuol mettere mano a edifici e territorio. In pratica, ogni volta che decidiamo che la nostra casa, o il nostro capannone, o la nostra cascina, o il nostro giardino/orto, avrebbe bisogno di un lavoro di sistemazione, di aggiustamento, di abbellimento.
Per prima cosa dobbiamo sapere dove ci troviamo: nell’ambito storico? Cioè il centro storico del paese (Borgoratto, Peschiera, Cavour, San Carlo, in parte via Roma, e relative adiacenze. A Terrasa, gran parte degli edifici che si affacciano su via Maestra); oppure siamo al di fuori del perimetro storico?
Per adesso parliamo soltanto dell’ambito storico, un'altra volta del resto.
Riporto alcuni passi del documento (con la famosa tecnica copia/incolla); forse la lettura sembrerà un po’ lunga, ma interessante. I commenti li lascio a voi. Io non ne faccio.
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