Un recente commento mi chiede di chiarire perchè definisco non appropriate le osservazioni di alcuni lettori.
A proposito, quelli affezionati sono diventati 12, come quelli di manzoniana memoria!!! Potrei farmi chiamare Alessandro!
A parte le battute, dovute all'ora tarda, spero che nessuno si sia offeso per quel "non appropriato". E mi spiego.
Secondo me, chi chiede di sapere come "sono stati" spesi i soldi dal comune e magari si lamenta perchè non ha notizie, fa una domanda "inappropriata" perchè ha a disposizione gli strumenti per avere quelle informazioni: la bacheca del comune, il sito internet, la partecipazione ai consigli, la domanda diretta ad uno dei 12 consiglieri, la richiesta di visionare il bilancio comunale.
Senza dubbio è sempre possibile migliorare la comunicazione, ma non si può dire che manchi la possibilità di informarsi.
A chi mi fa presente invece che esiste la possibilità di informarsi, ma a decisioni già prese e quindi lamenta il mancato coinvolgimento della popolazione, potrei rispondere che esistono le elezioni.
Tramite quelle, noi deleghiamo a un ristretto numero di persone la facoltà di amministrarci, concedendo loro la nostra fiducia.
Se però poi chiediamo di essere coinvolti in anticipo e consultati prima che loro assumano delle decisioni, allora mi chiedo a cosa servono le elezioni.
Gli "eletti" hanno il dovere di prendere decisioni, senza necessità di consultarsi preventivamente con gli elettori. Questi ultimi hanno il diritto/dovere di criticare e, a tempo debito, di esprimere il loro giudizio definitivo, al momento delle successive elezioni.
Sappiamo tutti, inoltre, che anche durante il mandato (quindi al di fuori del momento elettorale) ai cittadini è permesso esprimersi: legge e statuto del comune prevedono strumenti appositi, dalla petizione alla convocazione di assemblee fino alla proposta di delibere.
Sono strumenti eccezionali e, per alcuni aspetti, pericolosi. Se non trattati con il dovuto rispetto, possono provocare la paralisi dell'amministrazione e quindi molti più danni dei potenziali benefici.
Oggi le possibilità fornite dai nuovi mezzi di comunicazione forniscono ulteriori e veloci modalità di espressione del consenso e del dissenso. E nessuno può vietarne l'uso, purchè non si scada nell'abuso.
Detto tutto ciò (neanche fossi un professore!), a mio parere esistono delle particolari occasioni in cui anche gli "eletti" dovrebbero considerare la possibilità di interpellare la cittadinanza su aspetti di particolare rilievo.
E qui esprimo una mia personalissima opinione.
A proposito del risarcimento amianto.
E' stata (e purtroppo lo è ancora) una tragica vicenda che ha coinvolto i nostri paesi e direttamente alcuni cittadini. E' una ferita che interessa tutti, dal punto di vista di affetti o conoscenze personali, dal punto di vista di un rischio salute ancora presente, dal punto di vista di un rischio ambientale che è ben lontano dallo scomparire.
E' stato fatto un processo, in cui il nostro paese è stato parte civile, destinatario di risarcimento in caso di condanna dei responsabili eternit.
Si è poi presentata la possibilità di un accordo con questi responsabili: accettare un importo a risarcimento e uscire dal processo.
E qui si è presentato il classico dilemma: accettare il denaro (quantificato, certo e immediato) o proseguire nel processo, con la possibilità di vincere, ma anche con il rischio di perdere.
Ecco, in una situazione come questa secondo me sarebbe stata opportuna un'assemblea pubblica per decidere se puntare all'incasso immediato o rischiare il prosieguo del processo.
Pochi e subito o la strenua difesa di un principio?
Allo stesso modo, nel momento in cui si è comunque deciso di accettare il risarcimento e uscire dal processo, ad un'identica assemblea si sarebbe dovuto sottoporre il criterio di come utilizzare quei soldi.
Non perchè fosse importante stabilire se fare la cosa A o la cosa B o entrambe, ma perchè la carica emotiva sottostante, difficilmente riproponibile, era tale da rappresentare una eccezione nella amministrazione di un paese. Un evento che tutti si augurano non debba più ripetersi. E, come tale, difficile da far rientrare in quegli atti abituali e prevedibili che sono oggetto delle scelte elettorali.
Una decisione così straordinaria (al di fuori dell'ordinario) da richiedere la massima partecipazione e la massima condivisione possibile.
La scelta era fra principio e ragione, fra cuore e cervello.
La decisione presa ha probabilmente seguito ragione e cervello.
Forse l'assemblea pubblica avrebbe seguito principio e cuore.
Ma ex post è più facile decidere.
P.S.: la transazione amianto è avvenuta nei confronti di uno solo di due imputati. Candia è ancora parte civile nei confronti dell'altro imputato.
Come sempre Angelo è chiaro nelle spiegazioni e diretto e sincero nell'esprimere il suo parere: grazie! Penso che sia una voce utile a noi candiesi perchè stimola il pensiero.
RispondiEliminaMi piacerebbe poi sentire anche la voce dell'amministrazione, ma non solo quella di Stefano e non solo sull'argomento eternit.
Sono daccordo con te per come è stata trattata la vicenda "eternit", occorreva un maggior coinvolgimento da parte della popolazione. Non mi sembra il caso in un comune piccolo come il ns. di vedere se una domanda è appropriata o meno...ci eravamo illusi di poter avere un contatto diretto con l'amministrazione senza tanti salamelecchi (così ci era stato promesso in campagna elettorale, ma poi si fa presto a dimenticare)
RispondiEliminaAd ogni modo i dubbi sulle scelte e sull'operato la gente li ha. Se ne parla magari in tono sommesso nei bar, agli angoli della piazza..tu ci stai dando un ottima opportunità con questo blog e per questo ti ringrazio. Tieni presente che al consiglio non si può intervenire (l'amico Guzzon è stato cacciato in malo modo perchè ha osato dire la sua) e la risposta data dal sindaco alla minoranza in merito sempre alla destinazione dei fondi eternit (zuccotti) mi ha sinceramente sconcertata....secondo lui non doveva nemmeno osare porre questo quesito. Per concludere Angelo, facci da moderatore, ma dai voce alle ns. richieste...
Il contatto con l'amministrazione, a volte faticoso, forse per alcuni insoddisfacente, comunque c'è. Qualcuno che risponde e pone il punto di vista dell'amministrazione c'è. Dobbiamo ringraziare Stefano che ci mette la faccia e la buona volontà. Questo non vuol dire che tutto quello che dice sia condivisibile: come sempre, ognuno ha il diritto di esprimere il proprio dissenso, ma anche sapere attraverso quale percorso si arrivi a determinate decisioni è molto positivo. Se si conoscono le decisioni ma non si conoscono le motivazioni, resta sempre il dubbio e nasce sempre più spesso la lamentela. Se si conoscono decisioni e motivazioni, allora scompare il dubbio e resta soltanto il dissenso o l'approvazione. Da cui, poi, nascono le scelte del momento elettorale.
EliminaLa presenza in Consiglio non è finalizzata ad esprimere il proprio parere, ma è finalizzata ad esprimere proprio il compito di controllo: sulle decisioni e sui comportamenti. E su questi due aspetti ognuno poi avrà modo di farsi la propria idea.
Questo blog è nato con il preciso obbiettivo di dar voce alle richieste di chiunque. Purtroppo, il meccanismo del blog è strutturato in modo tale che io posso fare l'intervento principale e voi potete mettere i vostri commenti.
Ma nessuno vieta di utilizzare lo spazio dei commenti per proporre altri argomenti. Sarò felice di dare spazio a qualsiasi cosa (lecita!!!) vogliate proporre.
Come vi avevo detto nel post inaugurale di questo blog: utilizzate qualsiasi sistema, mettete la firma o non mettetela, ma parlate!!!
Devo precisare che Renato Guzzon (al quale va tutta mia stima) non è stato allontanato dalla sala ma è uscito senza (o prima) che nessuno lo invitasse a farlo anche perché avendo fatto il sindaco per molti anni conosceva molto bene le regole. In consiglio comunale a volte i toni sono molto forti, personalmente non mi piacciono perché in antagonismo con la mia indole e la mia formazione, credo altresì che facciano parte del "gioco" e chi ha piu esperienza e o dialettica la fa da padrone.
EliminaStefano Tonetti