Direi, e certamente siete d'accordo anche voi, di escludere cortei, fiaccolate, bottiglie molotov o serenate sotto le finestre del Sindaco.
Lo Statuto del Comune di Candia Lomellina prevede però "Forme e Strumenti della Partecipazione", specificando che "il Comune promuove e sollecita la partecipazione mediante gli istituti previsti dallo Statuto e dal Regolamento".
Vediamo quindi quali sono gli istituti previsti dallo Statuto.
Art. 8 - Petizioni
Chiunque, anche se non residente nel territorio comunale, può rivolgersi in forma collettiva agli organi dell’amministrazione per sollecitarne l’intervento su questioni di interesse comune o per esporre esigenze di natura collettiva.
Cosa si intende per "forma collettiva"? Possibilmente più di 2! Si scrive l'oggetto della richiesta, si fa una bella raccolta firme e si presenta la petizione in Comune, indirizzata al Sindaco. Il primo firmatario deve apporre i propri dati anagrafici; per le altre firme non è richiesta l'autenticazione. Evitate le firme doppie, perchè non sono gradite.
Poi aspettate la risposta. Entro trenta giorni il Sindaco gira la petizione all'organo (funzionario, assessore,....) competente, ne invia copia ai capigruppo di maggioranza e opposizione e poi elabora la risposta. Se avete fortuna, la risposta può arrivare anche entro una settimana, con affissione di manifesti.
Art. 9 - Proposte
Gli elettori del Comune in numero non inferiore a 100 possono presentare al Consiglio Comunale proposte per l’adozione di atti deliberativi rientranti nelle materie di competenza di tale organo, con esclusione degli atti di nomina, di approvazione del bilancio preventivo e consuntivo, di disciplina delle tariffe e dei tributi e di adozione degli strumenti di pianificazione.
Le proposte possono essere presentate su apposita modulistica predisposta dal comune, dovranno essere formulate in maniera chiara e concisa e le firme dovranno essere debitamente autenticate.
E qui è già un po' più difficile: le firme, autenticate, devono essere solo di elettori, cioè abitanti e residenti del paese, iscritti nelle liste elettorali. Non è specificato come si ottenga l'autenticazione: ma se per i referendum nazionali va bene indicare i dati anagrafici e i dati di un documento identificativo (non la tessera della bocciofila!), sicuramente questo sistema va bene anche per il nostro comune.Le proposte di iniziativa popolare sono portate all’esame del Consiglio entro sessanta giorni dalla loro presentazione.
E poi il Consiglio deciderà.
Sempre nell'articolo 9 si parla anche di "forme di consultazione":
Il Comune promuove forme di consultazione per acquisire il parere della popolazione su determinati argomenti, assicurando la più ampia e libera partecipazione dei cittadini interessati.
La consultazione dei cittadini può essere realizzata anche attraverso inchieste o sondaggi d’opinione da affidare di norma a ditte specializzate.
Chissà perchè Stefano diceva che parlare di consultazione era dietrologia?
Art. 18 - La consultazione
Il Regolamento individua gli atti deliberativi fondamentali per i quali è obbligatoria la preventiva consultazione dei cittadini singoli o associati e stabilisce le forme della consultazione.
Gli organi di governo dispongono la consultazione sugli oggetti di loro competenza.
E qui bisognerebbe leggere il Regolamento. Ma io sono riuscito a trovare solo il Regolamento dell'attività del Consiglio comunale, quello sul cimitero, quello dell'attività edilizia, quello sull'ICI e quello sulle addizionali IRPEF. Di regolamenti attuativi dello Statuto sul sito del comune non c'è traccia. Forse cerco male io.
Art.19 - Referendum abrogativo
Direi che è inutile che vi dica altro: è previsto solo il referendum abrogativo, più o meno con le stesse regole previste a livello nazionale.
Il referendum consultivo non è previsto.
Queste sono le possibilità previste dal nostro Statuto per esprimere il nostro pensiero. Non sono poche. A mio parere sono utili e, contemporaneamente, pericolose (forse l'ho già detto). Pericolose perchè, se se ne abusa, perdono importanza, sia per chi è invitato a partecipare, sia per chi dovrà riceverle. Si rischia di avere sempre meno partecipanti e si rischia anche il pre-giudizio dell'ente cui sono rivolte.
Però, sempre nello Statuto, è previsto anche qualcos'altro, che sarebbe molto utile se venisse messo in pratica:
Art. 13 - Consulte tecniche di settore
Il Consiglio Comunale può istituire, disciplinandone la composizione, le funzioni e l’attività, consulte permanenti con la finalità di fornire all’amministrazione il supporto tecnico e propositivo nei principali settori di attività dell’ente.
E qui mi fermo, citando un personaggio con il quale ho collaborato alcuni mesi, un po' di anni fa:
"Quale migliore occasione?"Con questa frase coinvolgeva i suoi collaboratori e dipendenti e li stimolava a tirare fuori il meglio di loro.
Non ho mai condiviso la sua filosofia di lavoro e di azienda, ma gli riconosco grandi capacità e grande fantasia, costruttiva.
Oggi è proprietario e capo assoluto di un grosso gruppo quotato in Borsa.
Se quel sistema è andato bene per lui, potrebbe essere utile anche a noi?
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