giovedì 4 ottobre 2012

Dimissioni, Consiglio e week-end

Un intervallo nell'analisi del nostro prossimo futuro. Neanche fossi un astrologo!
Su FB si sono susseguiti, negli ultimi giorni, post e commenti sull'articolo della Provincia Pavese relativo alle dimissioni di due Consiglieri e alle dichiarazioni del Sindaco.
Sono intervenuto anch'io, premettendo che volevo essere antipatico. E probabilmente ci sono riuscito.
Ma gli interventi di Chiara e Pietro mi sollecitano a chiarire meglio il mio pensiero. Ve lo espongo sinteticamente, in forma di dubbi: il dubbio, quando c'è, non ti permette di esprimere giudizi certi e definitivi. Ognuno può mantenere la propria interpretazione.

  1. Le dimissioni dei Consiglieri
    Al di là dei reali tempi di percorrenza fra Milano (Monza) e Candia o fra Trento e Candia, non credo che si possa contestare il fatto che, comunque, sono distanze molto diverse e tempi molto diversi. Infatti dicevo che, a fatica e prescindendo dagli impegni di lavoro, Milano-Candia poteva essere fattibile anche in giornate infrasettimanali, mentre Trento-Candia era oggettivamente difficile anche in caso di riunioni di Consiglio il venerdì sera.
    Se, a queste oggettive difficoltà, si aggiunge l'attrito (parola grossa) all'interno della maggioranza, le dimissioni diventano scontate, perchè viene a mancare la motivazione o lo stimolo necessari per superare la difficoltà del viaggio. Ma, ripeto, probabilmente per un caso solo e non per tutti e due.
    Secondo me, è anche necessario prendere in esame (come osservatori e non come giudici) ciò che ha preceduto queste dimissioni, o almeno una delle due.
    Come si concilia la permanenza in Giunta, come Assessore, per quasi 18 mesi consecutivi e non essere mai presente alle riunioni di Giunta? Assente per oggettivi e più che giustificati motivi! Ma assente.
  2. Le dichiarazioni del Sindaco
    Non sono state fatte in Consiglio, o almeno non le ho sentite. Non sono state fatte all'uscita dal Consiglio, o almeno per la mezz'ora successiva.
    In Consiglio non vi sono stati contrasti in merito alle dimissioni: l'unica accesa discussione ha riguardato la possibilità (per motivi procedurali) di procedere alla sostituzione contemporanea di entrambi i dimissionari o essere obbligati alla apposita convovazione di un altro Consiglio per la sostituzione di un dimissionario.
    Io sono stato informato, il pomeriggio successivo al Consiglio, di acquistare la Provincia, perchè avrei letto qualcosa di interessante sulle dimissioni. La velocità dell'informazione! Poi l'articolo è effettivamente comparso il 2 ottobre, ma tutta la tempistica mi lascia un attimo perplesso.
  3. L'affare cucina al campo sportivo
    Negli ultimi mesi ho sentito cifre differenti: da 20.000 a 80.000 euro. Capire quale possa essere stato il preventivo esatto sarà sempre più difficile. E questo è un appunto che è possibile fare all'Amministrazione: un po' più di chiarezza e trasparenza.
    Ma, parlando con Consiglieri di entrambe le parti, oltre alla giustificazione della mancanza di soldi, ne è emersa un'altra di cui bisogna tener conto: cioè il dubbio che, mancando il presidente dell'ASD per impegni di lavoro, anche l'associazione si sarebbe dissolta, rendendo quasi irrealizzabile o comunque molto aleatoria la/le sagra/e.
    Come senza dubbio ricordate, in altri interventi ho sempre sostenuto la necessità che qualsiasi associazione volontaria sia in grado di essere autonoma, per non dipendere da idee differenti di differenti amministrazioni, per non essere condizionata nelle proprie scelte dai "finanziatori", per non subire gli effetti di bilanci pubblici sempre più asciutti. E valutare le iniziative possibili secondo il vecchio detto di "fare il passo secondo la gamba".
    Tenendo conto che i lavori al campo sportivo avrebbero inciso per l'1/1,5% sull'intero bilancio comunale.
    Realizzare ugualmente la Festa dello Sport, magari in versione più economica, magari chiedendo il contributo economico dei concittadini, avrebbe dimostrato all'amministrazione che l'associazione procedeva con i suoi programmi, adeguandoli alla situazione.
    Così, invece, non si è fatto altro che dare ragione all'interruzione dei contributi.
    Un ultimo aspetto, molto tecnico. I bilanci dei comuni sono soggetti a regole molto stringenti, che negli ultimi tempi sono diventate ancora più stringenti. Il mancato rispetto di queste regole di bilancio può portare ad effetti che si riflettono anche sugli anni successivi e possono condizionare, in modo anche pesante, le possibili iniziative future. Diventa quindi abbastanza limitativo contestare un singolo atto di spesa (o proposta di spesa) se non si prende in esame tutto il bilancio e tutti gli atti di spesa. E anche quelli di entrata. Forse si poteva modificare qualche altra spesa per arrivare a trovare le risorse necessarie anche al campo sportivo. Ovviamente attraverso l'analisi di bilancio preventivo e consuntivo, la valutazione di possibili modifiche, la valutazione della loro sostenibilità economica, la valutazione delle priorità del paese.
Tutto ciò non è una difesa dell'una o dell'altra parte: è soltanto l'evidenziazione di altri punti di vista, di altre voci, di altre angolazioni.
Che secondo me devono essere tenute presenti nell'analisi complessiva di qualsiasi fatto. Figuriamoci per le opinioni!
Se poi volete la mia opinione personale, eccola:
  • Sono convinto che se non sono più in grado di assolvere nei dovuti modi un impegno, è meglio che io lasci quell'impegno a qualcun altro.
  • Sono convinto che se all'interno di un gruppo incomincio ad avere idee e pensieri differenti dalla maggioranza degli altri membri, cercherò di convincerli della mia posizione e, non ottenendo risultati, abbandonerò quel gruppo.
  • Sono convinto che qualsiasi gruppo, di fronte alla presenza di suoi membri minoritari che contestano o non approvano le decisioni del gruppo, si aspetti e si auguri soltanto che quei membri minoritari cambino idea o abbandonino il gruppo.
Queste convinzioni prescindono totalmente da valutazioni sulle persone, ma si riferiscono solo ed esclusivamente alle situazioni. E non sto neanche affermando che le decisioni della maggioranza dei gruppi siano necessariamente corrette.

2 commenti:

  1. sono d'accordo sulla maggior parte dei punti citati,mi trovo in disaccordo solo sul fatto che mancando il presidente della sportiva non si sarebbe fatta la sagra....Nelle grandi aziende,che hanno magari distaccamenti di sede,il presidente si contorna di persone fidate che, in caso di sua assenza, potrà farne le veci....Credo sarebbe successo anche in questo caso,perchè gente come Piero Mantoan,ad esempio,sicuramente avrebbe fatto del proprio meglio per la buona riuscita della festa. Zulejka( ho pubblicato come anonimo perchè non sono capace di inserire il mio nome nel campo sottostante.mi da errore!)

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  2. Grazie, Zulejka. Non è incapacità quella di non riuscire a inserire il proprio nome. Purtroppo bisognerebbe creare un proprio account in google o presso gli altri provider indicati. Ma in recenti "istruzioni" avevo proprio suggerito di utilizzare questo sistema: firmarsi e postare come "anonimo".
    Per quanto riguarda la questione ASD e sagra, purtroppo il presidente di una associazione di quel tipo ha, per legge, oneri e responsabilità che non possono essere delegati. Indubbiamente Piero ed altri sarebbero comunque stati in grado di organizzare e gestire la sagra.
    Però, proprio in occasione delle recenti dimissioni di Giuseppe da presidente dell'ASD (per motivi di lavoro), nessuno dei consiglieri già presenti ha voluto assumersi quell'incarico e quindi Giuseppe ha dovuto cercare all'esterno chi lo sostituisse. Non è quindi soltanto capacità e volontà di organizzazione. Posso essere in grado di organizzare tutto, ma se non ho il potere di firmare assegni, purtroppo si ferma tutto.
    Ed è soltanto una delle motivazioni per cui non sono stati dati i contributi necessari alla costruzione delle cucine. Mettendole tutte assieme, ce ne saranno di più e meno valide, magari anche qualcuna di simpatia/antipatia. Però, nei due anni precedenti la sagra è stata fatta anche senza cucine. O no?

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