Questo intervento sembra uscire dai binari disegnati dagli interventi precedenti, che si occupavano di decisioni (o non decisioni) prese dall'amministrazione e variamente commentati.
"Sembra". Perchè se l'amministrazione è una componente, importante, della nostra comunità, allo stesso modo anche le eventuali associazioni possono essere una importante componente.
Io credo che sia importante però definire le differenze che possono esistere fra associazioni di differente tipo.
Esistono anche le "associazioni a delinquere", ma non ne parleremo.
Anche i partiti sono associazioni, ma hanno una loro specifica finalità. In questo momento forse non molte persone ne riconoscono l'utilità o l'efficacia.
Esistono le associazioni fra professionisti, normalmente costituite per ottenere maggiori profitti.
Esiste poi, e qui ci fermeremo, il vastissimo e variegato mondo delle cosiddette "associazioni no-profit": quelle che per definizione sono definite senza scopo di lucro.
Il loro fine, lo scopo sociale, è quello di raggruppare il maggior numero di persone che condividono lo stesso obbiettivo, da quello di raccogliere francobolli a quello di garantire assistenza sanitaria nei paesi in guerra.
Le finalità sono le più disparate e, a volte, impensabili.
In Italia esistono più di 470.000 associazioni no-profit: potrà sembrarvi strano, ma anche le "fondazioni bancarie" sono enti senza fine di lucro.
Qual'è la caratteristica comune di tutte queste entità fra di loro così diverse?
Devono essere, per legge, aperte a tutti coloro che condividono lo scopo sociale, senza alcuna discriminazione di sesso, religione, età, nazionalità, razza, inclinazione politica o altro. Se un marziano volesse diventare socio della "Compagnia degli Scacchi - Ass. senza fine di lucro", la legge prevede che non vi possano essere ostacoli al suo desiderio.
Bella cosa, direte. Ma anche molto difficile. Perchè presuppone il superamento di tante nostre fobie, paure e diffidenze. E il superamento di invidie e gelosie. E la volontà dei soci di procedere, tutti assieme, ciascuno secondo le proprie possibilità, verso il raggiungimento dello scopo sociale.
In questa ottica, mi è difficile pensare ad una associazione che si ponga in aperto e polemico contrasto con altre componenti del territorio in cui opera.
Perchè questo atteggiamento può essere condiviso da una parte dei suoi soci e forse non condiviso da altri soci. Creando così una frattura al proprio interno, contraria ai propri fini statutari.
Perchè una associazione deve accogliere tutti e deve mettersi sempre nelle condizioni di acquisire nuovi soci. E creare una frattura fra appartenenti dello stesso territorio non è coerente con i fini statutari.
Perchè una associazione deve tendere a unire e non a dividere.
senza tanti giri di parole vorrei solo dire che i ragazzi e coloro che si sono impegnati tanto nella creazione della sportiva meritavano un po' più di attenzione da parte dell'amministrazione..non mi pare che questo sia avvenuto. Per favore cerchiamo di incoraggiarli ed aiutarli
RispondiEliminaE' sempre possibile chiedere più attenzione e più incoraggiamento. Affermare che l'amministrazione non abbia fatto nulla per la sportiva mi sembra riduttivo. Ogni anno ha comunque garantito i locali e tutte le utenze. Ha garantito la partecipazione della squadra al campionato, pagandone l'iscrizione, in tutto o in parte. E' stato tanto o poco? Non lo so. Forse per qualcuno è poco e per qualcun altro è tanto.
EliminaDi certo è qualcosa e non nulla.
In questo caso Angelo ha risposto al mio posto (quasi quasi potremmo invertire i ruoli) quello che non capisco è come mai la sportiva creata come braccio esterno dell' amministrazione ora sembra esserne diventata antagonista?
EliminaStefano Tonetti
Io non so perchè e come sia stata creata la sportiva. So che esiste e che in questo momento si sta creando un'altra polemica a mio modo di vedere inutile. Un'associazione, sportiva o altro, è qualcosa che in tanti paesi e città svolge un ruolo importante di aggregazione, dibattito e crescita. Ma se crea ulteriori divisioni, litigi, ripicche e fazioni contrapposte, a cosa serve?
EliminaNasce solo il sospetto, come dici tu, che sia stata creata ad arte. Ma allora lo sbaglio è da tutte e due le parti: da parte di chi ha accettato di costituirla per fini impropri, e da parte di chi non la sostiene più, perchè ha svolto il suo compito e non serve più.
Ma, ripeto, esiste. E senza guardare le motivazioni per cui è stata creata, ha prodotto una squadra di calcio e ha organizzato feste attorno alle quali il paese si è unito.
Quindi la sportiva è del paese. E dimostrerà intelligenza chi riuscirà a mettersi alle spalle le polemiche e le ripicche e ricomincerà a rimboccarsi le maniche per farla funzionare al meglio.
Anche contro la volontà di chi, da una parte e dall'altra, la sta usando come "arma" per i propri interessi.
Dimenticando che "i ragazzi e coloro che si sono impegnati tanto nella creazione della sportiva meritano un po' più di attenzione" e un po' più di rispetto.
con stupore ho visto la documentazione fotografica prodotta da Abbiati sulle condizioni dei locali della sportiva...ma vi rendete conto che lì è frequentato da ragazzi che si lavano ecc. , se ci sono infiltrazioni d'acqua l'impianto elettrico è da mettere in sicurezza...ma chi ci deve pensare? il fabbricato è di proprietà del comune.La richiesta a quanto ho visto è stata fatta in primavera, ora siamo a novembre e nulla è stato fatto. Invece di continuare a parlare, non si potrebbe fare qualcosa per evitare situazioni pericolose?
RispondiEliminaCon altrettanto stupore, mi chiedo: un tale degrado si è prodotto in giorni, mesi o anni? Giustamente dici che è proprietà del comune. E a chi tocca controllare le proprietà del comune? Se non sbaglio, almeno tre consiglieri hanno sempre fatto parte del Consiglio Direttivo della sportiva.
EliminaEra possibile segnalare il degrado mostrato dalle foto un po' prima della fine dello scorso aprile?
Probabilmente qualcuno l'ha fatto, se il bilancio preventivo approvato proprio nell'aprile scorso prevede i lavori di ripristino.
Ma si è aspettato l'ultimo momento: un intervento più tempestivo sarebbe certamente costato di meno. A tutti. Non si poteva perchè "mancavano i soldi"? Peccato. Adesso ne mancheranno di più.
Dici "invece di continuare a parlare". Io invece dico: "perchè nessuno ha parlato prima?"
Ho nei giorni scorsi parlato col nuovo presidente della sportiva al quale ho confermato il mio appoggio e quello di tutta l'amministrazione senza pregiudizi di sorta anzi con l'auspicio di un sinergismo che possa portare a beneficio a tutta la comunità . Alla sportiva va in un certo qual modo il merito di aver segnalato molti problemi della struttura sportiva cosa che avrebbe dovuto fare il custode dell' epoca, sul quale non entro in merito(credo sia palese che gli amministratori non si occupino in prima persona di tutti gli aspetti riguardanti il comune ma che si avvalgono di collaboratori di propria fiducia o che si sono trovati). Questi problemi sono a stati di man in mano affrontati nella tempistica che potrebbe sembrare troppo dilatata e 8 anni fa lo sembrava anche a me ora purtroppo ho capito molti meccanismi perversi della macchina pubblica. Si pensi che nel 2013 grazie al patto di stabilità voluto dal governo non si potranno sostenere spese impreviste (es. Se si fonde il motore dello scuolabus questo dovrà restare fermo).
RispondiEliminaIl dire mancano i soldi non è sempre corretto, i soldi in un comune sono (per dirlo molto semplicemente) suddivisi in spesa corrente e spese capitale che a loro volta sono divise in capitoli ben precisi. Non si possono spostare finanze dal capitale al corrente e per spostare da un capitolo all' altro bisogna fare le variazioni di bilancio che devono essere approvate dalconsiglio comunale. Spese di una certa entità vanno messe a bilancio preventivo. Con queste poche spiegazioni spero di aver dato l'idea del motivo di alcune lentezze.
Stefano Tonetti
Grazie per l'appoggio alla sportiva e grazie per i tuoi chiarimenti sui meccanismi di formazione della spesa negli enti locali, anche se a volte un eccesso di tecnicismo può essere controproducente.
EliminaI continui tagli alla spesa pubblica, voluti e applicati dai governi di tutti i colori politici, spesso sono stati determinati da una eccessiva facilità di spesa precedente. Senza aprire il capitolo degli sprechi, che non va dimenticato, ma che porterebbe su altri binari.
Posso anche essere d'accordo con te quando dici che gli amministratori non si occupano in prima persona degli aspetti riguardante il paese. In effetti credo che Fassino (sindaco di Torino) o i suoi assessori non facciano il giro della città nè degli immobili pubblici tutte le mattine per verificare ciò che funziona e ciò che invece necessita di correzioni e aggiustamenti.
Ma se, per esempio, frequenta un ambiente pubblico per suoi motivi privati e nota qualche anomalia, forse si fa un nodo al fazzoletto per ricordarsi di parlarne al responsabile di settore e sollecitarlo ai rimedi necessari.
Gli "imprevisti" sono tali quando compaiono all'improvviso. Ma l'ordinaria manutenzione dei beni pubblici non può essere considerata "imprevisto". Se manca una visione strategica di lungo periodo, tutto diventa non solo imprevisto, ma "imprevedibile". Una ricognizione dei beni pubblici, affidata al collaboratore più adeguato, permette di prevedere gli interventi necessari e stanziarne le risorse nei bilanci di previsione. Permette anche di intervenire con maggior tempestività, riducendo i costi.
Forse l'impossibilità di "sostenere spese impreviste" è lo stimolo a una maggior programmazione e attenzione alle necessità del paese.
Non credo che il motore dello scuolabus possa fondersi per intervento alieno improvviso. Forse può succedere per scarsa manutenzione ordinaria, per scarsa attenzione nell'uso, perchè, banalmente, non si è controllato il livello dell'olio. Ma se chi vede accendersi la spia dell'olio continua a dire "domani controllo" o "domani lo dico a chi di dovere" o, peggio, "non è compito mio", allora ci ritroveremo facilmente col motore fuso. E se non abbiamo risorse per eliminare il danno, non è certo colpa del "patto di stabilità".
Forse ti stupirai se ti dico che sono d'accordo con quello che scrivi ma mi piacerebbe che provassi in prima persona di come spesso le situazioni che appaiono semplici e lapalissiane in realtà diventino complicate e contorte da risolvere o da affrontare. Non entro nei meriti specifici per non coinvolgere collaboratori spesso inefficienti con ciò non voglio esimermi dalle mie responsabilità dirette e indirette di cui non solo sono drisposto a fare ammenda ma a rimediare secondo le mie possibilità e ritengo sia stessa cosa per il resto degli amministratori comunali. Sicuramente una pianificazione più accurata potrebbe risolvere alcuni problemi ma faccio presente che la coperta è sempre la stessa: se la tiri da una parte è inevitabile che si scopra l'altra. Rettifico la coperta è stata tagliata di ben 65.000 euro di restituzioni statali (mandando in tilt la più banale programmazione) di questi 25.000 verranno recuperati con l'innalzamento dell' imu dello 0.5 . Talvolta la segnalazione di un problema fa cambiare all' amministrazione strategia di intervento o di priorità . Faccio un esempio: nella programmazione pluriennale era previsto un intervento di ristrutturazione del campanile di Terrasa che ha funzione promiscua portando l'orologio comunale, questo lavoro è stato rimandato per provvedere a spese per lavori che erano diventati più urgenti. Il motore dello scuolabus forse non era un esempio azzeccato e doveva servire a dimostrare come certi vincoli imposti dall' alto limitino interventi che apparirebbero scontati.
RispondiEliminaStefano Tonetti
Per Angelo: spero che tu non dia seguito alla battuta di Stefano (quasi quasi potremmo invertire i ruoli) altrimenti invece di fare "un passo avanti" è facile che ne facciamo tre indietro..
RispondiEliminaPer favore è giusto che tu faccia il moderatore, ma mi è sembrato di capire che questo blog sia nato per dare voce anche al dissenso che a Candia esiste, vuole esprimersi ed essere ascoltato seriamente.
Indubbiamente quella di Stefano ra una battuta e come tale l'ho interpretata. Credo che le mie risposte ai suoi commenti sia su questo post sia su quello relativo alla "casa dell'acqua" dimostrino che non è mia intenzione invertire i ruoli. Continuo però a rivendicare il mio diritto (e penso anche il vostro) di poter esprimere il mio pensiero su ogni argomento. E se questo potrà essere favorevole a qualche atto dell'Amministrazione o al pensiero di qualche Amministratore, lo dirò senza problemi.
EliminaQuesto blog è nato per dare voce a tutti, sia che esprimano dissenso, sia che esprimano consenso.
Se dovesse dare voce soltanto a una parte, diventerebbe inutile.
Ben venga il dissenso, spesso senza voce.
E ben venga il consenso, se motivato.
Il confronto delle idee è sempre positivo e permette di ragionare sui fatti e sulle idee e non sulla base di simpatie o antipatie.
Personalmente, credo di poter dire che ho un rapporto amichevole (tanto per fare due nomi, e spero che gli interessati non si offendano) sia con Stefano, consigliere di maggioranza, sia con Francesco, consigliere di minoranza. Ma non ho scrupoli nel dire, al primo o al secondo, in che cosa concordo con loro o su che cosa invece sono in totale disaccordo.