venerdì 31 agosto 2012

Note sul PGT - 3

Ancora due parole sui dati statistici.
Qualcuno potrebbe pensare che sono innamorato dei numeri, ma non è proprio così.
E' però vero che questi numeri fotografano l'andamento del Paese e dovrebbero servire per impostare il lavoro del futuro.
Ad esempio, le statistiche di Candia dicono che ci sono (sempre al 2010) 748 famiglie. Poichè in totale siamo poco meno di 1700 persone, vuol dire che il nucleo familiare medio è composto da poco più di due soggetti. E questo è in linea con tutta la Lomellina, con la provincia e anche con la regione.

Però i numeri dicono anche che in Candia esistono ben 251 famiglie composte da una sola persona, e altre 234 famiglie composte soltanto da una coppia.
Escludendo le normali eccezioni, è molto probabile che le prime siano soprattutto vedovi o vedove; le seconde sono soprattutto coppie i cui figli (se ci sono stati) hanno già composto un proprio nucleo familiare. Sono quindi in maggioranza persone sicuramente non più giovani.
Questa analisi (che è soltanto mia) è confortata anche dal fatto che a Candia ben il 26% degli abitanti ha un'età superiore ai 65 anni. E' vero che dieci anni prima, nel 2000, la percentuale era più alta (28%) e si è attestata più in basso nel 2008, quando c'è stato un consistente flusso immigratorio.
Questa tendenza, secondo me, indica due cose:
- nel vicinissimo futuro, è molto facile che la popolazione anziana/vecchia aumenterà, con la necessità di valutare se in paese esistono tutti i servizi necessari ad una popolazione soprattutto anziana. Mi auguro che quanto dico non si avveri, ma potrebbe avvenire che la nostra Casa di Riposo si riveli insufficiente.
- l'altra considerazione deriva dalla constatazione che la natalità locale è (come nella media regionale) piuttosto bassa e che i nuovi nati sostituiscono solo in minima parte i decessi. Per mantenere inalterato il numero di abitanti o cercare di aumentarlo, esiste soltanto l'immigrazione: di altri italiani o di stranieri.
E torniamo quindi alla domanda dell'ultimo post: come è possibile attirare nuovi abitanti? Costruendo nuove case? o rendendo riabitabili quelle vuote (i numeri dicono che sono tante)? O forse bisogna offrire qualcosa di più e di diverso?
E se l'immigrazione è da paesi lontani, cosa bisogna fare per garantire una corretta, fattiva e collaborativa convivenza? Sappiamo tutti che l'immigrazione di soggetti giovani (quelli che fanno crescere un paese) è legata al lavoro e alla qualità di vita, sia che gli immigrati vengano da altre città/paesi italiani, sia che vengano da fuori Italia. 
Credo che qualsiasi ipotesi di realizzare nuove opportunità di lavoro sarebbe accolta come minimo con cori da stadio.
Però potrebbe essere meno difficile incominciare a pensare come migliorare la qualità di vita, sapendo di partire comunque, almeno dal punto di vista naturalistico, da una situazione di vantaggio.
Come vedete, i numeri ci hanno portato a discorsi ben più differenti e importanti, con una serie di domande alle quali sarebbe interessante incominciare a proporre qualche risposta. 
O forse la mia analisi è errata e voi leggete qualcosa di diverso. Cosa?
P.S.: caro Giuseppe, auguri per ieri!!!

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