Il PGT di Candia è stato adottato dal Consiglio Comunale nell’ultima riunione del 18 luglio scorso, con l’astensione della minoranza.
Il Piano di Governo del Territorio è abbastanza diverso dal vecchio PRG (Piano Regolatore Generale).
Semplificando, quest’ultimo aveva l’unica finalità (o quasi) di definire quali aree potevano essere interessate da edificazioni a titolo residenziale o produttivo e quali regole dovevano essere seguite per realizzare tali nuove costruzioni, o il recupero di vecchie, modificandone magari la destinazione.
Ancora semplificando, il PGT parte con una concettualità differente. Per prima cosa, analizza il territorio comunale in tutte le sue componenti: paesaggio, storia, natura, abitanti, commercio, attività produttive, evoluzione demografica e quant’altro può essere utile a fornire una fotografia quanto più attendibile della realtà comunale. Deve inoltre conciliarsi con gli omologhi piani provinciale e regionale, rispettandone vincoli ed obbiettivi. Accoglie le proposte dei cittadini, valutandone la coerenza con quanto detto prima e quindi approvando o rifiutando, in tutto o in parte, le proposte stesse.
Nello spirito della legge istitutiva, il PGT analizza la realtà esistente, ipotizza gli aspetti di evoluzione e crescita, definisce le iniziative finalizzate a stimolare appunto la crescita, ma in un contesto di sostenibilità e salvaguardando gli aspetti ambientali e sociologici, con l’obiettivo di mantenere l’identità territoriale.
Nella redazione del PGT sono coinvolti non soltanto l’amministrazione dei singoli comuni , ma anche i singoli cittadini; le associazioni di cittadini, imprese, commercianti, attive sul territorio; la provincia e la regione; l’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente); la ASL e altre Istituzioni comunque coinvolte.
Diventa quindi un’analisi approfondita e collettiva della realtà territoriale, delle sue potenzialità e delle sue criticità, della sua evoluzione storica, geografica e naturalistica, delle sue risorse e del suo appartenere ad una realtà sovracomunale più complessa, che può determinare certamente vincoli, ma anche opportunità e sinergie.
Alla fine di questa complessa analisi, l’amministrazione definisce quali possono essere le iniziative, private o pubbliche, utili ad uno “sviluppo compatibile e sostenibile”.
Infatti, un paese che non cresce, o cresce in modo disordinato e/o squilibrato, è destinato ad entrare in crisi, anche grave. Come vediamo in questi anni per tutta l’Italia e non solo.
Nei prossimi post cercherò di entrare un po’ più nei dettagli del “nostro” PGT.
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