sabato 10 novembre 2012

Scuola e dintorni

Dall’ultima seduta del Consiglio Comunale è salito alla ribalta l’argomento della Scuola Media. Se ne è occupato anche un quotidiano, secondo me in maniera limitata e un po’ strumentale.
E’ un argomento molto importante per il paese, che va ben oltre al singolo aspetto del numero di probabili studenti del prossimo anno scolastico, come ben illustrato dall’intervento di Erika sulla pagina fb dell’Amministrazione.
Per le mie personali riflessioni vorrei partire proprio dall’ultima riga dell’intervento di Erika:
“un paese senza le scuole è destinato ad una triste sorte…”
Che riassume, in estrema sintesi, un fatto straordinario: quattro ragazzini in più o in meno possono condizionare il futuro del paese.

Purtroppo (anzi, per fortuna!), non è possibile andare al mercato e chiedere: “Vorrei quattro ragazzini. Quanto al chilo?”.
Ma, senza nulla togliere all’intervento di Erika, non condivido lo spostamento del problema dall’aspetto demografico a quello della modifica (per legge) del numero minimo di studenti per classe. Se “i numeri della popolazione scolastica sono rimasti fondamentalmente gli stessi”, è già, di per sé, un problema.
E’ indice di un paese che non cresce e questo, prima ancora della scuola media, è il vero problema su cui concentrarsi e attraverso la cui soluzione si arriva a risolvere anche il problema scolastico.
Non vorrei sembrare irriverente, ma la mia battuta di prima (quanto al chilo per quattro ragazzini) contiene una buona dose di realtà: quanto e come bisogna investire per avere quattro (o dieci, venti) ragazzini in più?
Non me ne voglia l’Amministrazione, ma vorrei fare un po’ di fantascienza sul futuro del paese.
Ipotizziamo, per assurdo e sperando che non avvenga, che effettivamente l’anno prossimo non si riesca a formare la prima classe della scuola media e che lo stesso avvenga per l’anno successivo. Nel giro di due anni si realizzerebbe ciò che tutti vogliamo evitare: la chiusura della scuola media.
Quali saranno le conseguenze? Un minor appeal del paese, un minor flusso migratorio (nazionale o estero) verso Candia, l’ulteriore diminuzione del tasso demografico, la potenziale riduzione anche della popolazione studentesca elementare.
Fermiamoci alla chiusura della scuola media: un edificio grande, moderno, utilizzato soltanto per la scuola materna. Che è stata spostata lì neanche un anno fa, con un costo non indifferente. Giustificato da esigenze di bilancio. Che però derivano anche dal notevole investimento fatto per la costruzione del nuovo edificio polifunzionale “ex-consorzio”. E per il quale saranno necessari ulteriori investimenti.
Quindi ci troveremo con:
  • l’ex Asilo Infantile vuoto e di difficile vendita, nonostante l’intenzione dichiarata dell’Amministrazione;
  • l’ex scuola media utilizzata come asilo infantile per un terzo? un quarto? dello spazio disponibile e con costi già sostenuti per il trasloco e l’adeguamento;
  • un nuovo palazzo polifunzionale, che dovrebbe prevedere palestra, archivio, sala riunioni, eccetera, che ad oggi ha già richiesto l’impiego di notevoli risorse e non si sa quando sarà effettivamente completato in tutte le sue funzioni;
  • una scuola elementare piuttosto grande, a rischio chiusura.
Le decisione su asilo infantile/scuola materna e nuovo edificio polifunzionale sono più o meno contemporanee all’insorgere del problema scuola media. E quanto delle risorse impiegate nella nuova costruzione e nel trasloco dell’asilo poteva essere impiegato nella ricerca della soluzione scuola media?
Secondo me, il grosso rischio che si corre è quello di avere, fra quattro o cinque anni, quattro immobili comunali sotto-sotto utilizzati e di costosa gestione.
Ma, come si dice, è inutile piangere sul latte versato.
Che cosa è possibile fare per evitare questi fanta-scenari?
Rendere attraenti e appetibili tutte le scuole del paese: a partire da quella materna e fino alla media.
Non è nelle competenze del comune intervenire sulla parte “didattica”, ma può instaurare una fattiva collaborazione con le scuole, perché se ne parli nel circondario in termini positivi per quanto riguarda attrezzature, pulizia, strumentazione, attività extra-didattiche, coinvolgimento della popolazione, servizi: dallo scuolabus alla mensa al dopo-scuola.
Queste idee/ipotesi, che hanno bisogno di approfondimenti e valutazioni, non servono soltanto a risolvere il problema scuole, ma contemporaneamente potrebbero rendere più appetibile il paese, stimolando l’arrivo di nuovi concittadini e cercando di interrompere il circolo vizioso nel quale forse stiamo entrando, per instaurare al suo posto un abbozzo di circolo virtuoso.
E qui mi fermo, perché certamente voi avete più idee di quante ne possa avere io: tiratele fuori, perché fra tutti una soluzione la troveremo di sicuro.

4 commenti:

  1. il paese di candia è ricco di notizie e personaggi illustri ,occorre documentarsi chiedere e leggere le pubblicazioni effettuate negli anni scorsi .numerosi i riconoscimenti effettuati alle singole persone ed in memoria ,inoltre riconoscimenti provinciali e regionali.informazione è una bella parola occorre prenderla alla lettera!!!!!!!!!!
    Un paese senza scuole ,qualunque sia esso il grado dell'istruzione è carente e non appetibile.
    in otto anni l'amministrazione cosa ha fatto x le scuole............spostare l'asilo all'interno delle scuole medie,con investimenti cospiqui , quando dai dati si sapeva che le medie chiuderanno ,come dichiarato sulla provincia pavese dal sindaco e dall'assessore alla cultura prof.Castelli....????

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    1. Lo prendo come suggerimento da valutare e aggiungere alla lista delle idee: esaltare la storia di Candia e la presenza di personaggi famosi o soltanto noti. Passati e presenti. E farne pubblicità in modo adeguato.

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  2. Caro Angelo,
    il vero problema è che a Candia c'è ben poco di attraente!!
    Faccio, a titolo esplicativo, un confronto con Valle:
    1) Linea ferroviaria - Valle: Sì / Candia: No
    2) Scuole dell'obbligo - Valle: Sì / Candia: forse
    3) Attività sportive per i ragazzi - Valle: Sì / Candia: No

    A Candia c'è l'Oratorio, è un luogo fondamentale di crescita per i bambini e i ragazzi, ma non basta per "attirare" nuovi abitanti.
    In più le due riserie di Valle mi sembrano un buon richiamo per qualcuno in cerca di lavoro.
    Non si può pensare che le persone, specialmente nel caso degli stranieri, vengano a Candia perché abbiamo avuto personalità di spicco, questo importa molto poco!
    Bisognerebbe iniziare a fare di Candia un paese migliore, cercando di risolvere i problemi che hanno una soluzione pratica immediata (vedi lo stato di degrado del "parchetto" o del cimitero) perché a me personalmente sembra che di Candia importi ben poco all'attuale amministrazione!!

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  3. Caro Pietro, sono sempre convinto che siano le persone a rendre attraente un luogo. Certo, serve anche la "materia prima", ma sono le persone che la estraggono e la valorizzano.
    1) Linea ferroviaria: sono favoriti i paesi sulle linee per Alessandria, Vercelli o Novara. Tutti gli altri sono nelle stesse nostre condizioni: non c'è treno, ma c'è una linea automobilistica.
    2) Scuole dell'obbligo: è il problema da risolvere, affinchè quel "forse" torni ad essere un "sì" sicuro.
    3) Altra attrattiva che non credo abbia bisogno di molto per essere realizzata.
    Opportunità di lavoro? Molto carenti, purtroppo. E qui, soprattutto, bisognerebbe farsi venire delle buone idee. Nel PGT ci sono dei riferimenti a stimolare gli agricoltori a fare rete e innovazione. E questo stimolo (così è scritto sul PGT) dovrebbe arrivare proprio dall'amministrazione comunale. Vedremo se alle parole seguiranno anche i fatti.

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