Lasciamo da parte un momento discussioni, progetti e proposte.
Ica ha portato a casa, dalla biblioteca, un libro:
Non ne conoscevo l'esistenza, ed è colpa mia per non essermi informato.La terra, il lavoro, la festa ...a Candia
nelle immagini fotografiche del secolo scorso
E' ricco di belle e curiose fotografie, testimonianza di un paese vivo e vitale.
Vi sono poche parole scritte, ma molte immagini "da leggere".
Fra le poche parole scritte, mi hanno colpito quelle che riporto qui sotto:
Sono convinto però che solo attraverso lavori come questo un gruppo eterogeneo di cittadini possa alla fine sentirsi comunità, condividendo un passato conosciuto, insieme a tutte le tradizioni e gli ideali, che ne hanno caratterizzato il volgere degli anni.
Carlo Brocca
La vita si snodava tutta all'interno della comunità, secondo regole conosciute, dalla nascita alla morte, attraverso i tempi del lavoro e del riposo, i cardini attraverso cui si snodava l'esistenza degli individui.E' presente, in entrambe le citazioni, la parola "comunità".
Giuseppe Castelli
Forse il resto è cambiato, le tradizioni sono lontane, gli ideali sono differenti, cos' come diversi sono probabilmente i "cardini" attraverso i quali si snoda la nostra esistenza.
Ma la comunità resta.
Ed è comunità particolare, tanto che anche un poeta ne ha colto le caratteristiche peculiari e le ha tradotte in versi.
L'ho "tradotta" quasi tutta, credo correttamente. La terza quartina mi è ancora un po' ostica e forse qualcuno di voi può aiutarmi.
Ma credo che, a distanza di trent'anni, sia ancora molto attuale.
Quattro cantoni, uno diverso dall'altro, che non si somigliano, che hanno sempre ragione.
Ma che, insieme, formano un "bel pais".
Terza quartina: se arriva qalche rascon ( veneti) con i pantaloni... rotti nel sedere e le scarpe scalcagnate è riverito come se fosse il figlio del signor: nel giro di un paio di mesi è già ricco. Rosella
RispondiEliminaGrazie! Mi mancava rascon. Sarebbe interessante capire come "veneto" è diventato "rascon". Però è anche curioso che si consigli ai giovani di scappare per fare carriera, mentre chi viene da fuori può trovare la sua posizione in poco tempo: sarà colpa dell'"invidia", quasi si volesse ribadire che "nessuno è profeta in patria"? O sarà uno stimolo a farsi valere, perchè le opportunità ci sono?
EliminaHo cercato di toglierti il dubbio sul termine "rascon" sul blog, ma il commento si deve essere perso per il blog, allora scrivo qui.
RispondiEliminaIl termine "rascon" è da interpretare come magiatore di solo pesce mutuando il termine resca=lisca, secondo me con sentimento perfidamente spregiativo.
La seconda possibilità è la seguente: molti anni fa nelle nostre acque dolci abbondava un pesce importato, era il persico sole, molto bello e colorato oggi quasi scomparso. Tale pesce aveva il grosso difetto di essere fatto più di lische che di polpa e per questo chiamato in dialetto "rascon", ma non per questo disdegnato dai "rascon" e si torna alla spiegazione n. 1
Giulio Zelaschi
Visto che il commento si era perso e credo che la sua pubblicazione sia interessante, l'ho ricopiato per postarlo qui.
EliminaFornisce un'interpretazione del termine che, come spesso succede, adatta caratteristiche della natura ai comportamenti umani.
In pratica, si applica ai migranti. Questi, anche oggi, si spostano dal loro paese d'origine a nuove destinazioni in cerca di fortuna o di una vita migliore. E i primi tempi sono sempre difficili, per cui ci si ingegna anche nel cibo, trovando quello che, probabilmente, è più a buon mercato: un pesce forse rifiutato dai più e quindi a buon mercato, o comunque il pesce, perchè reperibile nei fiumi e nei fossi, senza bisogno di spendere per mangiare.
Ma il "rascon" poi trova fortuna e "in un paio di mesi" diventa ricco.
Mia personale interpretazione: da qualsiasi parte vieni e qualsiasi sia il tuo problema, sacrificio, inventiva e impegno ti porteranno alla soluzione.