giovedì 1 novembre 2012

Quattro chiacchiere di economia

Oggi voglio parlarvi di economia.
Sembrerà poco interessante a qualcuno e forse non in linea con gli argomenti che vengono trattati solitamente su questo spazio.
Ma se avrete la pazienza di arrivare fino in fondo, troverete l’aggancio.
Quello che dirò in seguito non è farina del mio sacco. L’ho studiato anni fa, per poter svolgere meglio il mio lavoro di allora.
E’ recuperato dal libro “Principi di Economia”, scritto da Mark Lieberman, professore alla New York University, e da Robert Hall, professore alla Stanford University. Negli Stati Uniti è un testo base per gli studenti universitari di economia.

Iniziamo con il dire che “economia” è parola che deriva (tanto per cambiare) dal greco e concettualmente significa “gestione della casa”: come amministrare il posto dove noi e la nostra famiglia viviamo. Forse le “ragazze” che hanno finito la scuola da qualche anno (più di qualche!) si ricordano che esisteva anche una materia di studio chiamata “economia domestica”. Non ho mai capito perché fosse riservata al sesso femminile!
Adesso diamo un’altra definizione di economia, ricordando sempre che è cosa ben diversa dalla “finanza”. Quest’ultima è una parte dell’economia.
Gli economisti definiscono la loro materia come “una scienza sociale, che studia gli aspetti del comportamento umano legati al lavoro, alla produzione, alla distribuzione e al consumo dei beni”.
Incominciate già a vedere qualche possibile aggancio con gli argomenti più comuni?
Adesso facciamo dei grossi passi avanti e andiamo ad un argomento particolare, che in teoria riguarda le variazioni dei tassi di interesse.
Non vi preoccupate, non è mia intenzione affrontare argomenti tecnici.
Sapete tutti, comunque, che cosa è il tasso di interesse. E’ ciò che viene riconosciuto alla banca, per esempio, sulle rate di un mutuo. O quanto vi viene riconosciuto, sempre dalla banca, per i vostri (eventuali) depositi o risparmi.
Definito questo, una legge dell’economia dice che “se in generale ci si aspetta un aumento dei tassi di interesse, quell’aumento si verificherà. E viceversa se ci si aspetta una diminuzione.”
Detta così, sembra quasi una legge da stregoni: basta desiderare qualcosa, perché il desiderio si avveri! Bisogna ragionare su grandi, grandissimi numeri. Ed è, comunque, uno dei meccanismi adottati (con tecnicismi molto sofisticati) dalle Banche Centrali delle nazioni per “regolare” i tassi di interesse nel loro paese.
Ora vi faccio una domanda molto chiara: immaginate che incomincino a girare voci che la tal banca “potrebbe” essere in difficoltà. Cosa farà la maggior parte dei clienti di quella banca?
Quasi sicuramente andrà a prelevare tutti i depositi che ha presso quella banca. E’ una reazione normale: di fronte a un “possibile” rischio, cerco di adottare tutte le misure per evitarlo (comportamento umano).
Molti correntisti, quindi, andranno svuotare i loro conti correnti, prosciugando le riserve della banca. Che, a quel punto, sarà effettivamente in difficoltà.
E’ bastata una “ipotesi” di difficoltà, per far diventare realtà le difficoltà stesse.
Questa reazione normale si e verificata in larga scala durante la crisi americana del 1929 e si verifica oggi, quotidianamente, relativamente al famigerato "spread" (che non è altro che una parte dei tassi di interesse).

Cosa c’entra tutto questo con Candia?
Negli ultimi due giorni si è parlato della “ipotesi” che la scuola media, in futuro, possa avere delle “difficoltà”. Nei limiti delle proprie possibilità (e magari anche polemizzando) ognuno cerca di capire come si possa evitare questa eventualità. E, nel proprio piccolo, studia i possibili rimedi.
Ma questa mattina, sulla Provincia Pavese, la notizia è a portata di tutti, naturalmente con stile giornalistico. Ciò potrebbe indurre qualche famiglia a decidere che se è prevista la chiusura delle scuole medie, tanto vale incominciarle da subito in un altro paese. Il rischio che si corre è che, forse, si trovano altri 6/8 ragazzini per poter comporre la prima classe, ma nel frattempo parte dei nostri si sono defilati e si sono iscritti in un’altra scuola.
O che le famiglie di quei 6/8 ragazzini ritengano che non è il caso di rischiare di iscriversi alle scuole medie di Candia.
Ecco quindi che un’eventualità diventa certezza.
E, personalmente, mi auguro che la notizia sia trapelata senza intenzionalità. Perché, se invece la notizia è stata data apposta al giornale, chi l’ha fornita sta dimostrando di non avere a cuore l’interesse del paese.

2 commenti:

  1. la appetibilita di un paese e data dalle capacita intrinseche dello stesso e quindi dai servizi ,erogati e presenti.le scuole sono fondamentali per un mantenimento e per la crescita di un paese .l'intelligenza unita all'attivismo e alla capacita di recepire e valutare per tempo le situazioni,visti i mezzi odierni, è il compito istituzionale del sindaco e di una amministrazione attiva e competente che non si lascia sfuggire il futuro per i suoi cittadini.

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    1. Perfettamente d'accordo. Ciò non toglie che dare risalto, anche esterno, alla attuale difficoltà della scuola media può vanificare gli sforzi di tutti per cercare di risolvere il problema. Mi ricorda la vecchia battuta del marito che, per fare dispetto alla moglie, si taglia i ....

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