..mi pare che la ricerca ossessiva di questi cavilli burocratici distolga la tua attenzione da cose più importanti.Per es. oggi su f.b. si parla delle spese sostenute per lo sgombero neve..ma ti sembrano "congrue"? da una piccola indagine ho verificato che il costo di un mezzo meccanico per lo sgombero neve, compreso l'operatore, il lubrificante, la lama orientabile, lo spargisale,ecc, della massima potenza ossia oltre i 150 kw costa max 87 euro l'ora. prendiamo il 2012: spesi €. 9.861,50 per la neve (lasciamo perdere il sale) diviso per 87 euro fanno circa 113 ore di lavoro. secondo te i conti tornano? tieni presente ke fino a tarda mattinata non si vede girare nessuno e se devi uscire di casa per il lavoro sono cavoli tuoi...e la notte idem
Ho riproposto qui il commento ricevuto sul post riguardante la trasparenza, perché credo che meriti una risposta più ampia.
E parto dall’indagine sui costi, che ritengo corretta nei numeri.
Per prima cosa, però, dico molto chiaramente che sono sicuro che le cifre comunicate da Stefano corrispondano senza dubbio agli effettivi costi sostenuti e che, almeno per quanto mi riguarda, non mi sollevano alcun dubbio.
Voglio anzi essere ancora più chiaro: ritengo che sia stato fatto quanto possibile per ottenere il minor costo.
Infatti, se consideriamo le 113 ore che risultano da quell’indagine, corrispondono a 14 giornate lavorative. Ma solo se è previsto l’utilizzo di un singolo lavoratore. Se gli addetti, invece, sono 2 o 3, come avviene di solito, ecco che le giornate diventano rispettivamente 7 o poco meno di 5.
Non mi ricordo assolutamente quante giornate di neve ci siano state nel corso del 2012, che abbiano richiesto l’intervento dei mezzi spazzaneve, ma pensare a 5 giornate non mi sembra lontano dal vero.
Quindi, per rispondere alla domanda se quelle cifre mi sembrano “congrue”: sì, mi sembrano congrue.
Se poi si vuole andare a vedere se debbano iniziare in orario più anticipato il loro lavoro, è qualcosa su cui si può anche ragionare, ma solo nel momento in cui potremo sapere l’orario di inizio. A volte può succedere che il lavoro inizi in una zona lontana dalla nostra visuale e che arrivino sotto i nostri occhi soltanto in “tarda mattinata”, ma, ripeto, è qualcosa sulla quale si può chiedere qualche chiarimento in più, se necessario.
L’intervento notturno, invece, non può essere certamente compreso in quei costi. Credo sia noto a tutti che il lavoro notturno, di solito, ha un costo molto più alto di quello diurno, quasi il doppio. E sono anche sicuro che, se mai dovesse essere fatto, ci sarebbero un mucchio di lamentele per il rumore, che non permette di dormire.
Un altro aspetto è quello delle strade che vengono spazzate dalla neve. Ovviamente, solo le più larghe, cioè quelle che permettono il passaggio dello spazzaneve e, contemporaneamente, il parcheggio delle auto. Tanto per fare un esempio, credo che il passaggio dello spazzaneve in via San Carlo sia abbastanza difficoltoso: per la larghezza della strada, per la presenza di auto parcheggiate, per la presenza dei dossi artificiali. Una volta abitavo in una strada simile (come larghezza) nella quale però c’erano auto parcheggiate su entrambi i lati: lo spazzaneve è passato, di mattina presto. E tutti gli automobilisti si sono trovati a dover liberare le loro auto dalla neve ammucchiata ai lati, contro le auto.
A proposito, questi “intoppi” naturalmente prolungano il lavoro e fanno aumentare le ore da pagare.
Credo di aver espresso il mio pensiero sulla questione dei costi del servizio di spazzaneve.
Ma, personalmente, mi interessa di più l’apertura del commento riportato sopra: “…mi pare che la ricerca ossessiva di questi cavilli burocratici…”, riferita alla mia insistenza sull’aspetto della trasparenza.
Non credo che l’indagine sui costi degli spazzaneve (mezzo meccanico, operatore, lubrificante, lama orientabile, spargisale, potenza, ecc.) possa essere definita “ricerca ossessiva di cavilli”. Però è stata fatta, per verificare se quei costi possano essere congrui o no.
Allo stesso modo, non credo possa essere definito “ossessivo” il comportamento di una normalissima persona che voglia sapere, dal suo muratore, quanto costa il materiale, quanto è il suo costo orario, che materiali userà e in quanto tempo verrà fatto il lavoro. E che, magari, controlla se le ore addebitate corrispondono al vero o no. In pratica, questa persona non sta mettendo in dubbio l’onestà e la serietà del suo muratore, ma poiché sta spendendo i suoi soldi per un lavoro, vuole giustamente sapere se quella spesa è giustificata o no.
Se vogliamo tornare sull’argomento del post, e cioè sulla presenza dell’Albo Beneficiari nel sito dei comuni, possiamo fare un esempio molto pratico.
In un qualsiasi comune, è possibile rilevare dal bilancio quanto quel comune ha “speso” per iniziative di beneficenza. Intendendo sotto questa voce contributi erogati a fini di solidarietà e sostegno. E immaginiamo di leggere l’importo di euro 10.000. Nel bilancio, infatti, viene indicata la somma complessiva. Ma a nessuno viene la curiosità di sapere se quei 10.000 euro sono stati erogati a favore di un solo soggetto, o di due, o di venti? E’ normale che, nell’ipotetico esempio, se i 10.000 euro fossero stati erogati a favore di un solo soggetto, sorgerebbe qualche dubbio sulla “congruità” di quella erogazione. Al contrario, se quella somma fosse stata distribuita su 20 soggetti, non ci sarebbero sospetti di nessun tipo. Anzi, forse incominceremmo a pensare al fatto che ben 20 soggetti hanno avuto necessità di sostegno e, forse, incominceremmo a valutare in modo differente l’eventuale riduzione di spese “superflue” (luci natalizie?).
Per questo motivo la legge prevede la pubblicazione dell'Albo, con l'elenco dettagliato di tutti i beneficiari.
Ecco, la trasparenza è questa. Non è un cavillo burocratico, ma è la corretta rappresentazione di come vengono utilizzati i soldi di tutti. E’ la “casa di vetro” che ormai da parecchio tempo tutta Italia chiede.
Siamo sicuri che, se ci fosse stato l’obbligo di pubblicare su internet tutte (ma proprio tutte) le spese dei nostri consiglieri regionali (con nome e cognome del singolo consigliere), qualcuno si sarebbe fatto rimborsare anche le cartucce per il fucile o il vasetto di Nutella?
E se fossimo a conoscenza di quanto costa riverniciare un muro imbrattato da scritte, quanto staremmo più attenti a che nessuno ci scrivesse sopra, rischiando magari che venga aumentata l’addizionale IRPEF per sostenere le maggiori spese?
La trasparenza non è curiosità morbosa o ricerca del cavillo. E’ partecipazione alla vita del paese (qualunque esso sia) in cui viviamo.
Senza dimenticare un aspetto marginale (per così dire).
Tutti noi siamo soggetti a leggi e regolamenti. Possiamo condividere o meno, ma cerchiamo di rispettare sia le leggi che i regolamenti.
A me, personalmente, farebbe piacere che questo comportamento fosse uguale per tutti: persone, imprese e enti pubblici. Se sono previste eccezioni, vorrei sapere quali sono, a favore di chi e perché. Chissà, forse scopro che anch’io posso rientrare nelle eccezioni e astenermi dall’obbligo della annuale dichiarazione dei redditi.
Volevo fare solo un commento sulla bacheca dei beneficiari, va bene pubblicare i soldi dati alle società o enti come contributo per sostenere le spese, ecc.., ma trovo ingiusto e poco dignitoso trovare riportati nomi e cognomi di persone in difficoltà che beneficiano dei contributi comunali, mi metto nei loro confronti, e sinceramente io personalmente, se fossi indicato come persona fisica, mi ripeto, lo troverei veramente poco dignitoso. Spero di aver espresso l'idea, non voglio offendere o fare critiche a nessuno, esprimo solo il mio parere. (Sembra il vecchio discorso della tessera del pane).
RispondiEliminaSono d'accordo con te. Infatti, nelle delibere delle giunte comunali con le quali si decide di destinare un sostegno a cittadini bisognosi, i beneficiari vengono indicati soltanto con le iniziali di cognome/nome, o con un "omissis", o altri sistemi che permettono di rispettare la dignità personale e, contemporaneamente, le norme sulla trasparenza. Già nel post "Trasparenza - 2", anch'io dicevo che la decisione del Garante della Privacy, che riteneva corretta la pubblicazione del "solo cognome e nome con data di nascita", mi sembrava non rispondere all'esigenza di salvaguardare i diretti interessati. Quella decisione non è una norma imperativa e quindi i comuni hanno la possibilità di adottare sistemi di redazione dell'Albo più discreti. Però Ministero della Pubblica Amministrazione, Dipartimento per l'Italia Digitale, ANCI e Authority per la Privacy hanno ribadito l'obbligatorietà di quell'Albo, con il dettaglio delle somme erogate (e con l'indicazione della norma legislativa che le permette).
RispondiEliminaFrancamente la tua risposta non mi ha proprio soddisfatta..ma come? spacchi il capello in 4 perchè secondo te sul sito del comune non compaiono certi documenti (di cui credimi non frega un granchè a nessuno) e ti dichiari sicuro che sia stato fatto tutto il possibile per mantenere la spesa sgombero neve al minor costo possibile? ma scusa su quali basi? Hai forse verificato le effettive ore di lavoro? Guarda che a Candia un mezzo da 150kw come quello da me ipotizzato per una spesa da 87 euro l'ora, non si è mai visto e neppure ci è venuto il torcicollo a vedere trattori andare avanti e indietro a sgomberare neve. Anzi...la gente non era al massimo della soddisfazione quando usciva di casa viste le condizioni delle strade. Inoltre hai idea di quanto lavoro riesce a fare in un'ora un mezzo del genere? Suvvia, la spesa esposta è apparsa eccessiva anche ai non addetti ai lavori..Certo i documenti sono in regola, ma l'Italia è piena di fatture regolari pagate a piè di lista, ma un'amministrazione seria se vuole fare l'interesse dei concittadini vigila che le ore e i lavori pagati corrispondano a quelli eseguiti..Per il resto posso anche essere daccordo con te, ma vorrei solo che si badasse più alla sostanza e non a buttare fumo negli occhi...
RispondiEliminaSecondo me, la mia sicurezza sul fatto che l'amministrazione abbia fatto quanto possibile per mantenere bassi i costi equivale alla tua sicurezza del contrario. Infatti, su che basi puoi affermare che la "spesa esposta è eccessiva"? Io non ho nè contato le ore, nè i giorni di lavoro. E tu? Prima di scrivere il mio intervento, anch'io ho fatto qualche indagine e per questo motivo ho scritto che la spesa mi sembra "congrua". Può darsi che una ricerca ancora più capillare porti a trovare costi orari più bassi: anzichè 87, magari 85 o 80 euro/ora. Oppure si può fare come hanno fatto a Mede: incarico a forfait, al costo di 35.000 euro per la stagione, tutto compreso. Oltre all'impiego del mezzo comunale e di personale comunale. (Fonte: La Provincia Pavese). E mi sembra che le precipitazioni nevose a Mede siano corrispondenti a quelle di Candia. Certamente Mede è più estesa di Candia, e infatti spendono molto di più.
RispondiEliminaInoltre, la mia sicurezza si basa anche su un altro aspetto: credo di aver dimostrato più volte la mia disponibilità a criticare certe decisioni prese dall'amministrazione, ma non mi passa neanche per la testa di immaginare che le spese sostenute e pubblicate nascondano qualcosa di diverso da quanto comunicato.
E, ancora, tu dici che non interessa a nessuno che sul sito del comune compaiano certi documenti. Ma allo stesso tempo chiedi la massima trasparenza su altri. Come, ad esempio, i costi sostenuti per lo spazzamento neve. E anche questi documenti, secondo le leggi vigenti, dovrebbero comparire sui siti web dei comuni. Come fai a badare alla sostanza se non puoi sapere come è fatta? E la trasparenza mi sembra proprio il contrario di "buttare fumo negli occhi".
veramente non ho detto che nascondano qualcosa di diverso, ma semplicemente che abbiamo strapagato un servizio, ma si dai applichiamo il massimo delle tariffe tanto paga Pantalone..eh si fa presto a pagare con i soldi degli altri..
RispondiEliminaAlcune precisazioni. La ditta Galazzi che ha l'appalto di neve e sale dal 2010 compreso ha col comune un contratto che prevede le seguenti tariffe orarie: sgombero neve euro 70,00 + iva e euro 60,00 + iva per lo spargimento sale. Per lo sgombero neve interviene con due/tre mezzi contemporaneamente. In occassione di nevicate più importanti interviene con tre mezzi (ripetendo l'operazione una o più volte seconda necessità). Mezzi che utilizza sono Fendt cv 160, John Deere cv 140, Fendt cv 130. Le strade interessate sono quelle del capoluogo più la frazione Terrasa con le strade che la collegano al capoluogo. L'ultima nevicata ha visto una quantità di neve che ha consentito un solo passaggio in quanto questo è stato iniziato a nevicata quasi conclusa tanto da suscitare alcune lamentele per la poca tempestività. Ora, invece, sento affermare che l'amministrazione sperpera soldi pubblici: fra le due cose mi sembra che ci sia molta contraddizione. Credo inoltre che aver pubblicato i dati delle spese sia esempio di trasparenza, dati che per altro sono di dominio pubblico perchè si possono trovare nel bilancio consuntivo che ogni anno il comune pubblica.
EliminaStefano Tonetti
Credo che quest'ultimo intervento definisca in modo chiaro l'argomento. Viene fornito il nome della ditta che svolge il servizio di spazzamento neve e i costi orari applicati, oltre ai mezzi impiegati. Sono prezzi eccessivi? Io non sono in grado di rispondere. Ma se qualcuno ritiene di poter offrire lo stesso servizio a un costo inferiore, ne informi l'amministrazione che, immagino, sarà contenta di poter fare un confronto. Non basta, infatti, dichiarare soltanto che il costo è eccessivo: bisogna proporre un'alternativa.
RispondiEliminaMA SAREBBE COMPITO DELL'AMM.NE FARE I CONTRATTI PIU' VANTAGGIOSI O NO? E VERIFICARE CHE I LAVORI VENGANO ESEGUITI...allora secondo te noi li abbiamo votati e poi dobbiamo fare anche il loro lavoro? Se anche altri comuni spendono tanto non è che ci consola...L'Italia sta andando in malora per la spesa pubblica eccessiva che viene sempre scaricata sulle spalle dei contribuenti (orami alla canna del gas) con nuove tasse sempre più esose..
RispondiEliminaUna qualsiasi amministrazione valuta i costi di mercato e sceglie il fornitore, di merci o servizi, che risulta più conveniente. Se tutto questo procedimento resta all'interno delle stanze dei bottoni, i cittadini non potranno mai sapere se la scelta è stata corretta o no. Dovranno soltanto pagare. Se, al contrario, il procedimento di scelta diventa aperto e pubblico, i cittadini potranno verificare se gli amministratori stanno svolgendo bene il loro lavoro o no. E questo è il fine della trasparenza. Se poi si ritiene che il costo di una merce o servizio è troppo alto, lo si può contestare ma non in assoluto: occorre anche dimostrare, in qualche modo, che esiste un'alternativa più economica. Io posso anche concordare con te che il prezzo è troppo alto, ma se poi scopro che quello è il miglior prezzo offerto dal mercato, come posso difendermi? O come posso accusare quell'amministrazione di non aver svolto in modo corretto il suo lavoro? Per quanto riguarda la spesa pubblica, tanta o poca che sia, sarà sempre e soltanto sulle spalle dei contribuenti. E' indubbio che bisogna fare in modo che i soldi dei contribuenti non vengano sprecati. E per fare questo controllo bisogna conoscerli. Ma poi dobbiamo anche renderci conto che qualsiasi servizio che noi chiediamo non è gratis.
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