martedì 17 luglio 2012

Informazione, conoscenza...e PGT

Vi ricordate il vecchio proverbio: "in un paese di ciechi, l'orbo è re!"
Vale anche per l'informazione e la conoscenza. Chi possiede più informazioni e conoscenze all'interno del gruppo cui appartiene o nel quale lavora, ottiene il potere sul gruppo. Ma solo se gli altri membri del gruppo non fanno ogni sforzo per raggiungere gli stessi livelli di informazioni e conoscenze.
Sgombriamo subito il campo da possibili fraintendimenti.
Per "conoscenza" non si intende il fatto di conoscere l'amico dell'amico e quindi godere di trattamenti di favore. Nè si intende la "cultura": un artigiano "conosce" la sua materia, ma non è detto che debba essere laureato o diplomato. Nè deve avere complessi di inferiorità nei confronti di un avvocato o di un ingegnere.
Perchè questa premessa che sembra così "colta" e filosofica?
Perchè il PGT, Piano di Governo del Territorio, è esemplare in questo senso.

Che cosa è, in effetti, il PGT?
Il PGT, che sostituisce il vecchio PRG - Piano Regolatore Generale, è probabilmente il documento più importante nella vita di un paese; delinea lo sviluppo futuro della città in tutti i suoi ambiti fondamentali: i servizi per i cittadini, gli spazi verdi, la residenza pubblica e privata, i beni paesaggistici e naturali, i settori produttivi e commerciali; per questi motivi è corredato dalla Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che ha lo scopo di valutare gli effetti del Piano sull'ambiente. 
Leggendo la Legge Regionale 12/2005 (art. 8) emerge che la differenza concettuale fra PRG e PGT risiede nel fatto che l'Amministrazione Comunale (qualsiasi) non deve più occuparsi solamente degli aspetti urbanistici e territoriali. Devono essere presi in esame anche gli aspetti e le dinamiche socio-economiche e culturali, i processi che le stesse hanno generato e che ragionevolmente creeranno nel futuro.
Con queste premesse, e ritornando al discorso filosofico di prima, è fin troppo ovvio che la conoscenza delle modalità di costruzione di un PGT fornisce un consistente vantaggio rispetto a chi, invece, non ha questa conoscenza.
E' altrettanto ovvio che tutti i cittadini dovrebbero avere interesse ad informarsi sui contenuti del PGT, fin dalle prime fasi della sua progettazione.
Ancora più ovvio, per non dire doveroso e obbligatorio, che tutti gli amministratori pro tempore del territorio comunale abbiano le informazioni e le conoscenze più complete su contenuti, modalità di progettazione, modalità di redazione, possibilità di intervento, per non parlare delle minime informazioni di base: il significato dei diversi documenti che costituiscono l'intero PGT, le reciproche relazioni fra i documenti stessi, la consapevolezza che i differenti documenti (anche se con nomi/sigle diverse) sono tutti parte integrante del PGT e non è possibile considerarli come "oggetti" fra di loro indipendenti.

E' comprensibile che semplici cittadini non conoscano tutti questi aspetti: sono complessi, occorre tempo per leggere e informarsi, sapere dove reperire le informazioni. Ma hanno delegato, con il voto, alcuni loro concittadini ad occuparsi di tutto ciò e a rappresentare al meglio i loro interessi e quelli di tutti.
E' molto meno comprensibile (o giustificabile) che questi rappresentanti non abbiano la piena conoscenza, in tutti i suoi aspetti e particolari, del PGT e della sua complessità, e delle modalità di progettazione, adozione ed approvazione dello stesso.

La recente vicenda della petizione sembrerebbe invece dimostrare che la piena e completa conoscenza di tutti gli aspetti del PGT e della sua progettazione sia piuttosto scarsa in molti dei nostri amministratori/consiglieri.
Che "distinguono" VAS da PGT, che "confondono" VAS con DdP, che ammettono o giustificano differenze sostanziali fra i diversi documenti.
Se non si tratta di "scarsa conoscenza", che cosa è?

Se vuoi saperne di più, leggi anche https://docs.google.com/document/d/170r4mN0N43zx9c6KeuIJhjy1LPGC2YdFy5tciJfQRio/edit

Nessun commento:

Posta un commento