domenica 16 dicembre 2012

Dossi e autovelox

Tornato dal mio impegno della scorsa settimana, mi butto nella discussione sulla sicurezza stradale e sulle alternative possibili: dossi artificiali, postazioni autovelox, passaggi pedonali rialzati, cecchini agli angoli delle strade, e così via.
Però, incomincio da lontano. Se avete pazienza.
Negli ultimi mesi questo blog e la pagina facebook non hanno risparmiato critiche (e a volte suggerimenti) all'Amministrazione. Probabilmente, anche grazie a questi strumenti, le cose vengono fatte con un maggior livello di attenzione, sapendo che siamo tutti pronti a "sparare a zero". Forse non è neanche giusto dire "maggior livello di attenzione". Forse si vuole arrivare a fare le cose in modo tale da limitare al massimo le critiche possibili. E di questo non possiamo far altro che essere tutti contenti. 
Alla fine, tanto per tornare in argomento, siamo diventati degli autovelox: per evitare le foto che potremmo fare, qualcuno riduce la velocità e controlla se è tutto in ordine.

Potrei trasferire qui le norme che regolano l'installazione e l'uso degli autovelox, dei "semafori intelligenti" o dei dossi artificiali. Confesso che non mi sono mai posto il problema di leggere il Codice della Strada e tutte le altre leggi, leggine e regolamenti che ne permettono l'applicazione. Anch'io, come credo molti altri, sono partito dal concetto che sia sufficiente conoscere i segnali stradali e poco altro per affermare di essere un buon automobilista (dal punto di vista del rispetto delle regole!).
Ma a questi particolari ha già accennato Stefano e, incuriosito, sono andato a guardare le specifiche norme, scoprendo che sono complesse, vincolanti e, a volte, scarsamente comprensibili.
Inoltre, come avviene spesso anche in altri campi, ciò che era possibile e ammesso dieci anni fa, oggi non lo è più e bisogna trovare nuove soluzioni a problemi che sembravano già risolti.
Siamo proprio nel periodo giusto: quanti si ricordano se dieci o quindici anni fa il codice della strada delegava alle singole province il compito di definire se e quando era obbligatorio l'uso di catene o di gomme da neve?
Quanti sanno che in un qualsiasi giorno dell'anno, ad esempio a ferragosto, passando da Mortara e percorrendo la S.P. 596, ci si sarebbe potuti imbattere in un vigile molto pignolo (e molto, ma molto bastardo) che, effettuando un controllo sull'auto, avrebbe potuto fare una contravvenzione salata per "assenza di catene in auto"?
Un'ordinanza della Regione Lombardia, infatti, sancisce l'obbligo di catene a bordo (o di pneumatici da neve) su quella strada dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Ogni giorno che il buon Dio mette in terra!
Possiamo dire che è un'ordinanza assurda ma, purtroppo, esiste. E credo che nessuno la rispetti.
Ma un'amministrazione pubblica, secondo me, non può permettersi di ignorare le leggi, perchè altrimenti come potrebbe farle rispettare agli altri?
Perchè tutte queste parole a ruota libera?
Perchè partiamo da un problema esistente: la sicurezza stradale nel nostro paese, particolarmente su alcune strade.
E allora il primo obbiettivo di tutti dovrebbe essere quello di trovare la soluzione di QUEL problema, nel rispetto di tutte le norme previste e con l'attenzione di non creare altri inutili problemi.
Se, analizzati tutti i pro e i contro, valutati tutti i vincoli e i divieti, eccetera, dovesse risultare che la soluzione possibile (non la più giusta, quella possibile) è l'installazione di un autovelox fisso, non dovremmo sollevare altre obiezioni. E' assolutamente vero che l'autovelox sanziona chi supera i limiti di velocità, quindi agisce "dopo" e non "prima". Quindi, secondo molti, non ha un vero potere deterrente e di riduzione della velocità, ma ha solo la funzione di "fare cassa". A volte mi chiedo perchè la stessa accusa non viene fatta nei confronti dei semafori o di altri divieti che comportano multe e sanzioni. Il codice della strada definisce che l'autovelox DEVE essere preavvertito: se non è rispettata questa caratteristica, l'eventuale multa è illecita.
Inoltre, cercando in rete statistiche sull'efficienza degli autovelox in termini di prevenzione, non si trova quasi nulla. Ci sono centinaia di pagine che insegnano come evitarli, come ingannarli, come ricorrere contro le multe, ma è difficilissimo trovare analisi sul loro uso.
Alla fine, ho trovato solo questa informazione, riferita ad una particolare strada residenziale di Torino, nella quale i residenti si lamentavano sia dell'alta velocità, sia del rumore conseguente. E' stato installato un autovelox e l'Arpa (che è l'agenzia che si occupa di difesa ambientale) ha fatto queste rilevazioni:

L' entrata in funzione dell' autovelox - spiega Jacopo Fogola, responsabile del settore Inquinamento acustico dell' Arpa di Torino - ha determinato una riduzione della velocità media di circa 10 chilometri orari, sia di notte, quando l' impianto è acceso, sia di giorno, quando è spento. Con una conseguente diminuzione delle auto che viaggiano sopra il limite: dal 62,4 per cento si è passati al 12,2.
Direi che un autovelox spento non può certo essere uno strumento "per fare cassa", però a quanto pare riduce la velocità. Di fatto, assume la stessa funzione di un vigile visibile: potrebbe darmi la multa, quindi rallento.
Non sono un particolare fan degli autovelox, nè degli altri sistemi che, obbligatoriamente, spingono a ridurre la velocità. Personalmente, cerco di rispettare limiti e divieti e credo che la maggior parte delle persone adottino lo stesso comportamento. Poi ci sono gli altri. A Terranova, dove è stato installato un autovelox fisso, ho visto auto spostarsi completamente sul lato opposto della strada senza ridurre la velocità, per uscire dal campo fotografico. A Mortara ho visto auto arrivare a velocità sostenuta ai dossi, frenare di botto, superare il dosso e sgommare per riprendere velocità. E senza dubbio esempi del genere potete portarli anche voi. Purtroppo, contro questi comportamenti esiste solo il sistema della banda chiodata, ma non è educato ed è anche un po' illegale.
Ma certamente, con un po' di buona volontà e un pizzico di fantasia, si riuscirà a risolvere il problema. Se però manteniamo l'attenzione sul reale problema e non su quelli che ci creiamo noi da soli.

4 commenti:

  1. Tutto Giusto quello che dice il Sig. Angelo, ma in più non avremmo un bastardo che ci controllerebbe

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  2. Non mi importa che sia autovelox o dissuasore, basta che si faccia qualcosa. Ancora giovedì che andavo a piedi in paese ho dovuto fare segno di rallentare ad una una macchina, che nonostante mi avesse visto, aumentava la velocità. Lo so che poi ci sono gli sboroni che se fregano sia dell'uno che dell'altro, ma ringraziando Dio sono la minoranza. Perciò pensiamo cosa possiamo fare, così che quando la strada diventerà di competenza del comune, il comune sa già cosa fare e non deve perdere altro tempo per studiare il caso. Rosella

    p.s. se ci sono i bastardi che ci controllano, ben vengano, perchè se da adulti non riusciamo a rispettare le regole, che ce le facciano rispettare.

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    1. Infatti il Mio "bastardo" era retorico in risposta alla discussione sopra indicata.

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    2. Una risposta unica a tutti e tre i commenti, che vuole essere soprattutto una precisazione. L'obbligo di catene a bordo su una strada della Lomellina anche in pieno agosto, a me sembra un'esagerazione e credo che, in caso di controllo, il vigile potrebbe, giustamente, far presente all'automobilista che esiste quell'obbligo, ma magari, utilizzando il normale buon senso, sorvolare sull'applicazione della multa. Per spiegare meglio il mio pensiero e aggiungere anche una nota leggera, ricordo quanto mi è capitato una fila di anni fa. Erano gli anni '70, a Milano, in periodo quasi invernale. All'epoca usavo la moto, non era obbligatorio il casco, ma faceva freddo. Il mio abbigliamento era, oltre a un pesante giaccone, un bel passamontagna di lana, che mi copriva completamente il volto, corredato da un paio di occhialoni a tutela degli occhi. Ero accompagnato da una compagna di scuola e ad un incrocio un vigile mi ferma e mi chiede tutti i documenti. Li guarda per bene, me li rende e mi dice che posso andare. Curioso, gli chiedo se avessi fatto qualcosa di sbagliato per spingerlo al controllo. Serafico, mi ha risposto: "dalla faccia, credevo che non avesse ancora 18 anni!". "Dalla faccia???!". Ecco, avesse detto soltanto che voleva controllare la mia età, non ci sarebbe stato nulla di strano; ma giustificare il controllo perchè, secondo lui, avevo un viso più "giovanile" (che lui non poteva vedere!) mi è sembrata una "bastardata". Intendendo, con questo termine, la volontà di cercare, a tutti i costi, un appiglio qualsiasi per elevare una multa. Come è stato fatto rilevare più volte, il primo compito di polizia e vigili è quello della prevenzione; poi segue la repressione. Invertire l'ordine delle due funzioni, secondo me, non è corretto. Così come non è corretto limitarsi alla sola prevenzione.

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