Sembra che
le estati di Candia stiano prendendo l’abitudine ad essere “calde”: l’anno
scorso ci si è scaldati per l’Asilo; quest’anno ci si scalda per l’Oratorio.
C’è solo da sperare che l’abitudine non diventi un vizio.
Leggere da
lontano tutto ciò che è stato scritto sul Centro Estivo è molto strano: veramente
lontano e soprattutto incomprensibile.
Da un
commento critico su una attività (della quale nessuno nega l’utilità) si è
passati alle critiche sui metodi educativi passati e presenti, alle teorie e pratiche
psico-socio-educative con connessioni alimentari-ortopediche, alla onnipresente
crisi della giustizia, con minacce di querela (anche questa sembra
un’abitudine).